La meta è ben chiara e ha una data precisa: 4 gennaio, Inter-Napoli, giorno di ripartenza in Serie A e nel quale si saprà se l’Inter ha ancora delle possibilità di giocarsi il titolo. Per farlo, serve una vittoria. E uno degli ingredienti principali è stato individuato senz’altro nel ritorno a pieno regime di Romelu Lukaku, che nella prima parte di stagione non si è quasi mai visto e dal quale passano le speranze nerazzurre da gennaio a giugno. Al momento, il belga si sta allenando con il resto del gruppo ad Appiano Gentile, dedicandosi inoltre a un lavoro extra al termine delle sedute per ritrovare brillantezza. L’Inter disputerà altre tre amichevoli prima del big match contro la squadra di Spalletti: a Siviglia contro il Betis il 17 dicembre, a Reggio Calabria contro la Reggina il 22 e a Reggio Emilia contro il Sassuolo il 29. Simone Inzaghi e il suo staff hanno stilato una precisa tabella di marcia per Big Rom.
La Gazzetta dello Sport svela l’orientamento del tecnico nerazzurro nella gestione del suo attaccante. “Sabato l’Inter torna in campo a Siviglia, per sfidare il Betis in un nuovo test internazionale. La presenza di Romelu è ancora incerta, e non per problemi fisici o scelte precauzionali. L’idea alternativa è quella di lasciarlo ancora ad Appiano Gentile a lavorare, a mettere benzina nelle gambe, migliorare la tenuta aerobica e la resistenza alla velocità per evitare di avere altri problemi in futuro. Si deciderà domani, ma qualora si optasse per portarlo in Spagna, Romelu giocherà al massimo un tempo”.
“L’Inter, infatti, ha in calendario altri due impegni prima della fine dell’anno: giovedì prossimo, a Reggio Calabria, andrà in scena il derby della famiglia Inzaghi: Pippo ospiterà Simone, un modo diverso per farsi gli auguri di Natale. E il regalo per il tecnico nerazzurro sarà quello di rivedere il suo numero 90 a guidare l’attacco della sua Inter. Se prima di Natale Romelu riuscisse a garantire almeno 45’ a grande intensità, poi il 29 in casa del Sassuolo si potrebbe provare ad aumentare il minutaggio: almeno un’ora, se non addirittura 75 minuti. La base di partenza è comunque già buona e lascia pensare al futuro con ottimismo”.