A Gazzetta dello Sport, Javier Zanetti ha ricordato Sinisa Mihajlovic. La scomparsa dell’ex calciatore e tecnico serbo, sconfitto dalla leucemia, ha lasciato sotto schock l’intero panorama calcistico.
“Conoscevo Sinisa già dalla sua ottima carriera alla Stella Rossa – racconta Zanetti -. L’ho incontrato come avversario per la prima volta in un Inter-Sampdoria. Quante battaglie contro di lui, era molto forte. Nel calcio di oggi con quel suo piede avrebbe sicuramente fatto la differenza. Quando venne all’Inter, ad Appiano sfidava Recoba e Veron sui calci di punizione. Come compagno e come vice di Mancini si è sempre dimostrato molto generoso, una persona vera. Avere gente come lui nello spogliatoio alzava il livello della squadra. Il ciclo all’Inter iniziò con il suo arrivo”.
“Il ricordo più nostalgico? Ce ne sono tanti – continua Zanetti – ma se devo sceglierne uno dico l’incontro dopo l’annuncio della malattia. Ci abbracciamo e lo vidi sorridente nonostante tutto: una grande lezione di vita. Io e Sinisa avevamo caratteri diversi, ma in comune avevamo la voglia di vincere. Era una persona diretta e mai banale, ho sempre provato rispetto nei suoi confronti. Mi ha colpito il suo modo di affrontare la malattia, con l’obiettivo di sconfiggerla e di far soffrire il meno possibile la sua famiglia. Lascia tante eredità, la sua voglia di vivere la vita e lo sport, il suo coraggio e la sua generosità”.
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