Walter Zenga ha parlato con il Corriere dello Sport, partendo da un doveroso ricordo di Mihajlovic: “Ho versato tante lacrime per Sinisa e continuo a pensare a Luca Vialli, a Stefano Tacconi che non è ancora uscito dall’ospedale. Più passano gli anni e più aumentano le occasioni di sofferenza. Sarà anche naturale, è vita, ma quando ti ci ritrovi dentro è sempre oltre. Certi dolori ti portano a riflettere sull’atteggiamento da tenere nei confronti delle cose, a dividere le situazioni e le incazzature in evitabili e inevitabili . Poi succede che la quotidianità ti travolge e torni a ripetere gli errori e a prendertela anche per le stupidaggini…”.
“Luciano Spalletti a inizio novembre disse che la sosta era una mano santa perché la squadra era mentalmente stanca. E chi stava andando male benedisse lo stop poiché interrompeva la serie nera. Sono curioso di verificare chi tra i due avesse ragione. Il Napoli comunque merita questo scudetto per quello che ha mostrato nei primi tre mesi. Si riparte da Inter-Napoli, ma Lukaku non gioca da agosto, al Mondiale solo scampoli, e Lautaro è ancora sul pullman. Come Dybala, Paredes, Di Maria. Sento ripetere che il Napoli può essere ripreso perché è atteso a due sfide-chiave. Vero, ma se le vince? Cosa succede se batte Inter e Juve?”.