Il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti ha parlato a TyC Sports di Lautaro Martinez. “L’ho salutato, mi sono complimentato, l’ho abbracciato. Era molto emozionato e felice. Lautaro ha giocato con alcuni problemi fisici però si sono presentate anche opportunità complicate per segnare, Se avessero convalidato almeno un gol fatto all’Arabia Saudita il suo Mondiale sarebbe stato differente, ma questo è il calcio e va bene così. L’importante era avere 26 giocatori che potevano dare una mano e Lautaro si è preso la responsabilità di tirare il rigore con l’Olanda e non era per niente facile e lo ha segnato. È molto giovane, ha tanto davanti, è diventato campione del mondo al suo primo Mondiale e deve goderselo. È un attaccante straordinario”.
Le parole di Zanetti
“Questo Mondiale è stato una montagna russa di emozioni. Quando abbiamo perso contro l’Arabia Saudita, oppure quando l’Olanda ha pareggiato all’ultimo minuto e mio figlio di 10 anni ha iniziato a piangere come mai lo avevo visto fare e l’ho dovuto consolare. A mia figlia, che sta studiando negli Stati Uniti, avevo promesso che in caso di finale sarebbe venuta ed era presente. Fino al 70esimo sembrava tutta una festa, poi dopo la doppietta di Mbappé ha iniziato a piangere pure lei. Li ho abbracciati e ho detto loro che avremmo vinto noi. Poi, dopo il rigore di Montiel, abbiamo pianto tutti insieme; è stata un’emozione incredibile. Questo è il calcio”.
Le parole di Veron
Juan Sebastian Veron è stato insignito del Premio Golden Foot Legend Award. A margine dell’evento, Veron ha parlato a IOTIFOINTER.IT in esclusiva. “Non la seguo da vicino ma l’Inter è una squadra che non fa una gara di 100 metri ma una maratona. Ha una rosa di qualità. Non so dove potrà arrivare ma spero che se la possa giocare fino in fondo per tentare il sorpasso sul Napoli per lo scudetto. Non sarà facile. Bisogna vedere che cosa succederà dopo questo Mondiale, riprendendo subito a giocare senza una vera nuova preparazione. Sarà un’incognita per tutti. “Inzaghi mi ha sorpreso. Non mi aspettavo di vederlo allenatore. Lui e suo fratello Pippo in campo erano furbi. In Argentina abbiamo un modo di dire per quelli come loro: “sacar agua de las piedras”, che vuol dire letteralmente tirare fuori l’acqua dalle pietre, nel senso di essere così perseveranti da ottenere benefici dalle cose meso attese. Simone lo sta dimostrando anche adesso da allenatore”.
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