Luciano Moggi a sorpresa ha preso la parola durante l’assemblea degli azionisti della Juventus di oggi, in qualità di piccolo azionista del club bianconero. L’ex direttore generale, radiato per lo scandalo di Calciopoli del 2006, è stato accolto dagli applausi: “Questo applauso mi commuove – le parole di Moggi, che ha 85 anni – In tanti si domandano perchè ho chiesto di parlare. Ho riflettuto, vi vedevo come tifosi eccezionali dalla tribuna e ora sono con voi. Mi sento di dire alcune cose, sono venuto per tre motivi: per capire, perchè non tengo molto conto di ciò che leggo. Sto sentendo cose che non sembrano quelle che sento dalla stampa. Sono qui per ringraziare Agnelli, 9 Scudetti non si vincono con facilità. Sono quelle cose che difficilmente si riescono a capire, ma chi è dentro sa quanto sia difficile. Questa società non si è mai difesa o non si è saputa difendere ed è diventata un giocattolo nelle mani di altri soprattutto nei media. È un epiteto dato alla Juventus ‘Vince perchè ruba’, ma non è vero. La Juventus ha vinto sempre sul campo e non ha mai rubato niente a nessuno. Anzi hanno rubato a noi a Perugia con il campo allagato e anche l’anno dopo contro la Roma quando il presidente cambiò le regole in corso per far giocare Nakata a Torino che decise la partita con un gol. Voi parlate di passaporti: si canta fratelli d’Italia, poi guardate chi sta in nazionale quello che ha contraffatto il passaporto di Recoba. So come ha lavorato Agnelli, è una cosa difficile da spiegare. Io sono abituato a vivere e non a sopravvivere e lotto ancora per Calciopoli. Siamo stati indicati colpevoli di cose che hanno fatto gli altri”.
Moggi, a proposito di Alvaro Recoba, allude a Gabriele Oriali, all’epoca dirigente dell’Inter e oggi team manager della nazionale Italiana.