Rinnovo in vista per Matteo Darmian all’Inter. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport l’esterno prolungherà infatti il suo accordo con i nerazzurri fino al 30 giugno 2024, con opzione per la stagione successiva legata al raggiungimento di un certo numero di presenze e ingaggio abbassato: 2 milioni netti più bonus.
Matteo Darmian ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Parma, squadra di cui è un ex, come ha lui stesso ricordato. “Se è stata la scelta giusta lasciare il Manchester United? Assolutamente sì, volevo tornare in Italia e Parma mi ha dato quest’opportunità, per me è stato un anno importante”.
“A Monza volevamo portare a casa i tre punti per dare continuità dopo la vittoria col Napoli; purtroppo non ci siamo riusciti ma guardiamo avanti. Ora abbiamo una partita importante in una competizone importante. L’anno scorso l’abbiamo vinta e vogliamo fare bene anche quest’anno. L’episodio di Sacchi è stato importante ai fini del risultato ma ora dobbiamo guardare avanti e basta, indietro non si può tornare”.
Il nuovo stadio di Inter e Milan potrebbe davvero sorgere a Sesto San Giovanni. Mentre a San Siro si continua a discutere tra vincoli e problemi burocratici, nel comune limitrofo si sogna. Nerazzurri e rossoneri sarebbero accolti a braccia aperte. “Le porte non sono aperte, sono spalancate – ha spiegato a Libero Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni -. Spostare lo stadio a Sesto è l’unica soluzione possibile sia per i club coinvolti che per uno solo, al limite. Abbiamo un’area dismessa (le ex aree Falk, ndr) che è la più grande d’Europa, parliamo di uno spazio di un milione e 500mila metri quadrati. È già bonificata e con minime varianti al progetto potremmo partire in tempi rapidi. Tra l’altro è un’area privata, quindi non ci sono i vincoli che potrebbero esserci a Milano. Anche nell’ottica della città metropolitana che sarebbe il caso di ricordare che Milano non finisce con il solo territorio cittadino. Sesto è collegato da tre fermate della metropolitana, dalla tangenziale, dai mezzi, dalla ferrovia. In dieci minuti sei in Duomo. La rete dei servizi c’è, è capillare. Sarebbe un’ottima idea, noi siamo pronti”.