Adriano Galliani è tornato a parlare sul Corriere della Sera di quanto successo in Monza-Inter. “La mia esultanza è quella di un bambino che settant’anni fa andava con la mamma allo stadio a vedere il Monza: quando la sua squadra arriva in A dopo 110 anni dalla fondazione e, per la prima volta nella storia, affronta l’Inter pareggiando al 92’, beh, impazzisce di gioia. Non mi ricordo cosa ho detto, ero in trance”.
“Voglio chiarire un concetto: nelle mie urla scomposte non c’era nulla contro l’Inter, coltivo da sempre ottimi rapporti con Marotta, Ausilio e Baccin. Bisogna capire che fino al 2017 i derby del Monza erano con il Renate, ora invece ospitiamo l’Inter davanti a 14 mila spettatori. Impensabile quando abbiamo comprato il club: all’inizio ci venivano a vedere in 200. Quando sabato abbiamo pareggiato pensavo di sognare, ero incredulo. Ma no, ripetevo…”.
Il nuovo stadio di Inter e Milan potrebbe davvero sorgere a Sesto San Giovanni. Mentre a San Siro si continua a discutere tra vincoli e problemi burocratici, nel comune limitrofo si sogna. Nerazzurri e rossoneri sarebbero accolti a braccia aperte. “Le porte non sono aperte, sono spalancate – ha spiegato a Libero Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni -. Spostare lo stadio a Sesto è l’unica soluzione possibile sia per i club coinvolti che per uno solo, al limite. Abbiamo un’area dismessa (le ex aree Falk, ndr) che è la più grande d’Europa, parliamo di uno spazio di un milione e 500mila metri quadrati. È già bonificata e con minime varianti al progetto potremmo partire in tempi rapidi. Tra l’altro è un’area privata, quindi non ci sono i vincoli che potrebbero esserci a Milano. Anche nell’ottica della città metropolitana che sarebbe il caso di ricordare che Milano non finisce con il solo territorio cittadino. Sesto è collegato da tre fermate della metropolitana, dalla tangenziale, dai mezzi, dalla ferrovia. In dieci minuti sei in Duomo. La rete dei servizi c’è, è capillare. Sarebbe un’ottima idea, noi siamo pronti”.