Lele Adani a The Sporty Music ha parlato della finale di Supercoppa tra Milan e Inter: “L’Inter è leggermente favorita, ma il Milan è forte, anche nelle difficoltà ha un’etica del lavoro e un’unione tra le componenti che le permetterà di essere forte e credibile. L’Inter ha qualcosa in più, ma anche qualche problema. Dipenderà da chi starà meglio in quei 90 minuti”.
Lele Adani, negli studi della Rai, ha commentato la vittoria di misura dell’Inter contro il Verona. “Le prestazioni sono modeste, ci sono errori individuali e di reparto. La squadra entra ed esce dalla partita, ha una rosa che dovrebbe consentirgli di stare più in alto in classifica. Può e deve sempre fare qualcosa in più. Ha vinto una partita simile a quelle vinte dalla Juve, ma essendo la rosa più forte deve sempre pensare di fare di più”.
Daniele Adani ha parlato alla Bobo TV del turno che ha aperto il 2023: “L’Inter ha meritato, il Napoli è stato meno brillante. L’Inter ha sfruttato la sua unica chance che aveva (per tornare a correre per lo scudetto, ndr) e se l’è sfruttata fin dall’inizio. Le partite si governano in mezzo al campo, ma poi si decidono nelle aree di rigore. E lì l’Inter è stata decisamente superiore al Napoli: ha creato tanto e ha concesso poco. Il Napoli finora in stagione aveva dominato ovunque, ma a Milano non è stato il Napoli di sempre, mentre l’Inter è stata nei suoi massimi parametri”.
“Corretta la sottolineatura su Inzaghi: è un allenatore che difende le sue scelte e resta fedele ai suoi parametri. Ad esempio: chi è arrivato in ritardo per il Mondiale, è stato lasciato fuori, partendo con chi aveva lavorato di più ad Appiano come Darmian, Dzeko e Lukaku – ha sottolineato l’ex difensore nerazzurro -. Darmian per Dumfries? Non è stata una scelta conservativa, ma di fedeltà all’idea: Darmian è arrivato anche a calciare in porta in azioni tipiche da Inter. Poi Inzaghi è rimasto anche fedele al sistema con Calhanoglu in mezzo a Barella e Mkhitaryan e Acerbi dietro. Scelte giuste contro la miglior squadra, che era ancora imbattuta in Italia e in Europa. Vittoria, quindi, emotiva, tecnica, tattica, fisica, di scelte e di ambiente, perché quando San Siro spinge poi condiziona. Grande serata di calcio nella quale una squadra ha meritato e non c’è dubbio per nessuno”, ha concluso Adani.
Il nuovo stadio di Inter e Milan potrebbe davvero sorgere a Sesto San Giovanni. Mentre a San Siro si continua a discutere tra vincoli e problemi burocratici, nel comune limitrofo si sogna. Nerazzurri e rossoneri sarebbero accolti a braccia aperte. “Le porte non sono aperte, sono spalancate – ha spiegato a Libero Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni -. Spostare lo stadio a Sesto è l’unica soluzione possibile sia per i club coinvolti che per uno solo, al limite. Abbiamo un’area dismessa (le ex aree Falk, ndr) che è la più grande d’Europa, parliamo di uno spazio di un milione e 500mila metri quadrati. È già bonificata e con minime varianti al progetto potremmo partire in tempi rapidi. Tra l’altro è un’area privata, quindi non ci sono i vincoli che potrebbero esserci a Milano. Anche nell’ottica della città metropolitana che sarebbe il caso di ricordare che Milano non finisce con il solo territorio cittadino. Sesto è collegato da tre fermate della metropolitana, dalla tangenziale, dai mezzi, dalla ferrovia. In dieci minuti sei in Duomo. La rete dei servizi c’è, è capillare. Sarebbe un’ottima idea, noi siamo pronti”.