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Nuovo stadio, ultimatum del Milan all’Inter: i due club si separano?

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Il dibattito pubblico andato in scena nello scorso autunno ha confermato, invece di dare un’accelerazione, la fase di stallo. Il Comune di Milano ha chiesto a Inter e Milan nuove stringenti condizioni per il nuovo San Siro (progetto esecutivo affidato a Populous): capienza di 70mila posti; calmieramento sui prezzi dei biglietti rispetto all’aumento previsto; 50% di verde nell’intera zona, investimento di almeno 40 milioni per la riqualificazione dell’intero quartiere di San Siro. E in più c’è il possibile vincolo: la nuova Sovrintendente all’Archeologia, Emanuela Carpani, dovrà stabilire se l’impianto di oggi può effettivamente essere demolito.

Difficile che si raggiunga un accordo su tutto, ma il problema vero – come riporta La Gazzetta dello Sport – sono i tempi. “Il Milan vuole prendere una decisione entro i prossimi due mesi: a fine marzo, massimo in aprile, il club deciderà se rimanere a San Siro con l’Inter o trasferire il progetto del nuovo impianto”. Come annunciato dal presidente rossonero Paolo Scaroni, il Milan è pronto a prendere in considerazione opzioni alternative, purché un nuovo stadio venga costruito. Se non sarà San Siro, è pronto Sesto San Giovanni o, in terza fila, Rozzano e l’area di San Donato.

Proprio su Sesto San Giovanni potrebbe però consumarsi la separazione fra i due club. Qualora il Milan dovesse scegliere di costruire lo stadio nell’hinterland milanese, “sarebbe l’Inter a dover prendere una decisione. Andare a Sesto assieme ai cugini oppure scegliere una soluzione propria, a San Siro o altrove. Il club della famiglia Zhang per adesso aspetta: se RedBird proponesse di andare a braccetto anche a Sesto, l’idea verrebbe certamente valutata. Altrimenti l’Inter andrà da sola, in un impianto tutto suo. Magari il Meazza colorato solo di nerazzurro? Difficile, anche perché in questi anni le due società hanno sempre ribadito l’impossibilità di continuare a giocare nel glorioso stadio di oggi, anche rendendolo più moderno e funzionale. Ma Milano, come le altre grandi città europee del pallone, andrebbe comunque verso due stadi per due squadre“.

Le parole del sindaco di Sesto

A far pendere la bilancia verso uno stadio solo per il Milan a Sesto è stato proprio il sindaco Roberto Di Stefano: “Se il Milan decidesse tra marzo e aprile, per noi sarebbe perfetto. Il modello a due squadre a livello internazionale non regge. Nessun club lo ha mai fatto”.

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Published by
Simone De Stefanis