Walter Zenga è il protagonista di una lunga intervista a 7, il magazine del Corriere della Sera. L’Uomo Ragno ripercorre tutta la sua carriera, a partire dal primo anno, 1982.
“Era il mio sogno di bambino che si avverava: tifavo Inter da sempre, andavo in curva, avevo fatto il raccattapalle a San Siro. E finalmente, dopo anni in provincia, tornavo a casa”.
Una volta di più, Zenga sottolinea quello che sarebbe il sogno guardando al futuro. “Allenare l’Inter un sogno? Lo è sempre stato, ho fatto tutta la trafila delle giovanili, ho lavorato in sede, ora sono una legend. Nella vita è importante inseguire un grande sogno, fa niente se si avvera o no. La mia soddisfazione è che ancora oggi per strada i tifosi dell’Inter mi fermano ed è come se avessi smesso di giocare l’anno scorso. E anche quando qualcuno di un’altra squadra mi dice cose poco carine, non mi offendo: vuol dire che un segno l’ho lasciato nonostante l’ultima partita ufficiale sia stata l’11 maggio 1994”.
Zenga difende Correa: “Conosco le sue qualità. I brusii che ha attorno non lo aiutano”
Joaquin Correa sempre più al centro delle critiche dei tifosi nerazzurri. Anche contro il Parma l’argentino si è reso protagonista di una prestazione totalmente negativa. Walter Zenga, allenatore del Tucu ai tempi della Sampdoria, lo difende. Così a Sky Sport: “L’ho avuto alla Sampdoria, conosco bene le sue qualità. Quando l’ha preso l’Inter credevo che avessero preso un fenomeno. Adesso è dura vederlo così: ha bisogno di fiducia e continuità. I brusii che ha attorno non lo aiutano”.
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