Sulle maglie dell’Inter c’è ancora in bella vista il marchio Digitalbits, nonostante i mancati pagamenti. La società di blockchain, infatti, non ha ancora versato 17,6 milioni al club: dopo i 5,1 pagati nel 2021-22, è saltato il bonus da 1,6 per la passata annata e i primi due pagamenti da 16 totali in questa stagione.
Lo sponsor DigitalBits compare pure sulle maglie della Roma ma in questo caso i pagamento sono regolari.
Perchè questa disparità di trattamento tra Inter e Roma?
Una delle risposte al quesito è legata alle cifre: la Roma ha un accordo da 35 milioni complessivi nel triennio dal 2021/22 al 2023/24, mentre l’Inter come main sponsor ha un contratto da 80 milioni per le stagioni dal 2022/23 al 2024/25. Quello con l’Inter è un impegno molto più pesante da sostenere, considerando le difficoltà registrate negli ultimi mesi dall’intero settore delle criptovalute. Ma questo non è l’unico motivo alla base del problema.
Come scrive Calcio e Finanza, infatti, “un’altra grande differenza nei due casi è legata alle tempistiche di pagamento. Il contratto tra la Roma e DigitalBits prevede infatti un importo a salire con un ultimo gradino particolarmente alto legato alla stagione 2023/24: si è partiti infatti con circa 6 milioni complessivi nella prima stagione, mentre l’ultimo anno di contratto prevederà valori nettamente più alti rispetto alla precedenti due. Anche l’accordo tra l’Inter e il brand cripto è a salire, ma con differenze inferiori: si parla infatti di tre anni di contratto rispettivamente da 23, 27 e 30 milioni di euro”.
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