Inter, si rischia di perdere Bastoni? Perchè non bisogna ripetere l’errore commesso con Skriniar

Dopo la partita col Porto, l’Inter parlerà del rinnovo di Alessandro Bastoni. Secondo il Corriere dello Sport ci sarebbe una distanza corposa tra domanda e offerta. “Attualmente, gli emolumenti di Bastoni sfiorano i 4 milioni, compresi i bonus però, visto che la parte fissa è di 2,7. Ebbene, la prima proposta nerazzurra si aggirava sui 4,5 milioni, con l’aggiunta dei soliti premi. Solo che la richiesta dell’entourage del centrale è stata di 6, o poco meno. E il parametro utilizzato è stata l’entità del rinnovo offerto, e rifiutato, da Skriniar. Ovvio che su queste basi, l’incontro si sia risolto con una fumata grigia. Con la promessa reciproca, però, di ritrovarsi quanto prima per tornare a discutere, visto che la volontà di entrambe le parti è quella di proseguire assieme”.
Possibile intesa sui 5-5,5 milioni più i classici bonus? L’obiettivo dell’Inter è quello di non ripetere l’errore commesso con Skriniar e quindi arrivare a dama prima del prossimo mercato.

Inter, i rinnovi di Calhanoglu e Bastoni dipendono dal Porto. Il motivo

Obiettivo dell’Inter in Champions? Almeno i quarti di finale. Come spiega la Gazzetta dello Sport, battere il Porto porterebbe nelle casse dell’Inter 20 milioni ‘fuori budget’ e con questi soldi, oltre a qualche arrivo sul mercato, si potrebbe andare a programmare anche qualche rinnovo pesante: Calhanoglu e Bastoni sono le trattative più calde.

Bastoni: “Ho iniziato per gioco, ma la mia vita è sempre stata fatta di sacrifici”

Alessandro Bastoni è uno dei protagonisti del libro ‘Non è solo fatica, è amore’, edito da San Paolo, scritto da Monsignor Dario Viganò e Valerio Cassetta. La Gazzetta dello Sport ne ha proposto oggi un’anteprima, partendo proprio dall’esperienza del difensore nerazzurro in oratorio. “È iniziato per gioco e per passione. Ero un bambino molto timido, introverso. Poi sono cambiato con il tempo. Forse facevo fatica anche a relazionarmi con gli altri miei coetanei, ma giocando lì si è azzerato ogni tipo di pregiudizio e di problematica. Erano bei tempi. E oggi sono convinto che se sono diventato così lo devo sicuramente a quell’inizio, all’oratorio, inteso come luogo, ma anche come comunità di persone, dagli animatori ai compagni, che mi hanno aiutato a crescere con sani valori. Sarò per sempre grato a loro”.

Le parole di Bastoni

“La mia vita è sempre stata fatta di sacrifici, condivisi dalla mia famiglia che mi ha sempre assecondato. Senza una base familiare solida, si fa fatica a raggiungere certi risultati. Poi anche mio padre è stato calciatore. Dice ancora oggi di essere stato più forte di me, riconoscendo che non aveva la mia testa. Mi ha consigliato, mi ha sostenuto. Posso dire con gioia di aver un grande rapporto con lui. Anche con mamma ho un bel rapporto. La sento sempre vicina. Da piccolo le giornate erano toste. Andavo a scuola presto e tornavo a casa solo la sera tardi dopo l’allenamento. Una bella fatica. Momenti no? Possono capitare dei momenti negativi, un problema imprevisto o un infortunio. Bisogna essere bravi a reagire, bisogna trovare la forza dentro se stessi e aggrapparsi alla fede. Per raggiungere un obiettivo occorre lavorare duramente. Non sempre ci si riesce, ma è importante provarci”.

“Sento la responsabilità di essere un modello per i più giovani? Fa sicuramente piacere. Anche io da bambino ammiravo i calciatori all’epoca in attività. Non sempre gli atleti hanno dei comportamenti esemplari, ma è importante che lancino dei messaggi positivi. Ai ragazzi di oggi posso dire di impegnarsi, di divertirsi ma di avere sempre un piano B, un’alternativa da percorrere e di non rinunciare a studiare. La formazione è fondamentale”.

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