Nel giorno di Inter-Porto, il Corriere della Sera ha lanciato un allarme in merito alle condizioni del campo di San Siro, che nel 2023 ha ospitato 12 partite in 45 giorni tra Serie A, Coppa Italia e Champions League.
San Siro, il prato
Giovanni Castelli, agronomo responsabile del terreno di San Siro dal 1991, in particolare ha analizzato la situazione: “Il freddo incide, e ovviamente le tante partite. Nella seconda settimana di gennaio in sette giorni ci sono state quattro gare, due finite ai supplementari. A queste condizioni non c’è erba che tenga. Non ha il tempo di rigenerarsi. Da domenica senza le partite infrasettimanali potremo assecondare la crescita dell’erba. Poi sfrutteremo la pausa per le Nazionali per tirare il campo a lucido”.
Il futuro dell’Inter
Il Sole 24 ore ha analizzato la situazione legata a Steven Zhang e al futuro dell’Inter, tornando a fare il nome del Public Investment Fund (PIF), ora proprietario del Newcastle. “Si è vociferato di un interesse, mai confermato, per l’Inter. Ora Pif punta a realizzare una strategia di sportwashing, distogliendo lo sguardo dalla situazione dei diritti umani nel Paese. Non è un caso che sia interessato anche al circuito di Formula 1. In questi giorni hanno ripreso a circolare indiscrezioni su una possibile vendita dei nerazzurri a un fondo Usa. In realtà, le discussioni sembrano preliminari e sarebbero limitate a contatti fra le parti. Al lavoro sono gli advisor Goldman Sachs e Raine. Il prezzo base, sotto il quale Zhang non è disposto a scendere, è 1,2 miliardi, cifra che Elliott ha ottenuto sul Milan per stringere la partnership con la RedBird di Gerry Cardinale”.
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