Nuovo capitolo sullo scontro tra l’Inter ed il main sponsor Digitalbits, insolvente nei confronti del club nerazzurro. Nel bilancio al 31 dicembre 2022 presentato in data odierna da Inter Media and Communication s.p.a. vengono spiegati i mancati adempimenti di quello che ancora oggi è lo sponsor di maglia della prima squadra.
Riguardo alla stagione 2021-22, quando Digitalbits era sponsor di manica, è stato “pagato integralmente il canone base di € 5 milioni oltre al premio di risultato di € 0,1 milioni attivato in relazione al raggiungimento degli ottavi di finale della Uefa Champions League”. Tuttavia non è stato corrisposto il premio di 1,6 milioni “innescato – si legge – rispetto – alla posizione finale in Serie A 2021/2022 e vittoria di Coppa Italia 2021/2022″.
Ciò che però desta più scalpore, ed ha innescato la querelle ormai nota a tutti i tifosi e media, sono i mancati pagamenti della stagione corrente. “Il partner – si legge – non ha pagato il canone base di 24 milioni di euro (di cui la prima rata da 8 milioni di euro emessa a giugno 2022, la seconda da 8 milioni di euro emessa a ottobre 2022 e l’ultima da 8 milioni di euro emessa a febbraio 2023). Il partner non ha ancora presentato il progetto, previsto contrattualmente, relativo all’integrazione dell’ecosistema digitale di Gruppo, appena rinnovato dal nostro club. Comprendiamo che la crisi nel settore delle criptovalute, peggiorata durante il secondo trimestre dell’anno 2022, ha influito in modo significativo sulla capacità del cliente di adempiere ai propri obblighi. Ci riserviamo tutte le azioni e i rimedi a tutela dei nostri interessi e diritti contrattuali e, nel frattempo, abbiamo rimosso i loghi del partner dal nostro sito web, cartelloni pubblicitari e maglie delle squadre del settore giovanile e femminile, mantenendo, al momento, la presenza dello sponsor sulla maglia della prima squadra”.
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