In questi giorni, dopo la sciagurata prova fornita a Bologna, sono ripresi gli attacchi contro Simone Inzaghi. L’onda lunga di critiche, che si erano sopite solo pochi giorni prima, a seguito della buona prova in Champions League contro il Porto, si è nuovamente abbattuta sul tecnico piacentino. Talvolta sembra che qualcuno, compresi anche molti tifosi, siano li pronti a sparare, quasi sperando che le cose vadano male per giustificare il loro malumore. Resto dell’idea che i conti è meglio farli alla fine ed in una stagione nella quale siamo ancora in corsa su diversi obiettivi, trovo deleterio questo continuo chiacchiericcio di fondo. Non mi pare che in Serie A ci siano tanti allenatori più bravi di mister Inzaghi, anzi no, visti i risultati probabilmente uno ce n’è e si chiama Luciano Spalletti. Qualcuno ricorda il trattamento che gli fu riservato da stampa e tifosi nei due anni in nerazzurro? Ve lo ricordo io. Lo stesso al quale oggi viene sottoposto Inzaghi. Con ciò non voglio paragonare i due tecnici o fare graduatorie di merito.
Inzaghi – Spalletti all’Inter: il confronto
Spalletti ha un’esperienza ed un curriculum certamente superiori a quelli dell’attuale allenatore, ma il tritacarne che viene usato adesso è lo stesso di allora. A ben vedere forse, tra i due qualche differenza ci potrebbe stare, anche se siamo in due periodi molto diversi. Con Spalletti, pur giocando un bel calcio, ci qualificammo a malapena per la Champions ed attraversammo dei periodi piuttosto lunghi di crisi di risultati. Con Inzaghi abbiamo problemi di continuità e probabilmente di concentrazione sul lungo periodo, ma con una differenza. Sotto la guida Spalletti non portammo a casa nulla di concreto, se non una maggiore consapevolezza nel gruppo e l’affermazione di qualche elemento (Brozovic su tutti).
Con Inzaghi abbiamo già in bacheca 3 Coppe e forse a fine stagione, con un pizzico di fortuna, potremmo anche aggiungerne un’altra. Parlo ovviamente della Coppa Italia, sull’altra non mi permetto di fare sogni. E’ evidente comunque che anche in Champions stiamo andando avanti e, superando il turno, avremmo già scritto una pagina rilevante, visto il periodo storico che stiamo vivendo.
Qui non si tratta di difendere Inzaghi, che non ha certo bisogno di me. Non si tratta di lodare Spalletti che sicuramente sta benissimo così. Si tratta semplicemente di amare l’Inter. Per una volta i conti facciamoli alla fine, non cadiamo sempre nel tranello delle polemiche sterili, nel momento topico della stagione. Non andiamo dietro alle cassandre che vedono tragedie sportive in serie per i colori nerazzurri. Finiamo in pace la stagione cercando di ottenere il massimo possibile, poi la società tirerà le conclusioni. C’è ancora tanto da fare, tanto da giocare e possibilmente vincere, a chi giova tutto questo disfattismo?
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