Sala: “Molti non hanno mai voluto il nuovo stadio. E l’Inter fa filtrare…”

Sono giorni movimentati per quanto riguarda il tema nuovo stadio, con il progetto di un nuovo San Siro condiviso fra Inter e Milan che è sempre più sbiadito e remoto. I rossoneri, infatti, hanno formalizzato un interesse per l’area de La Maura, mentre i nerazzurri guardano a uno spazio fra Assago e Rozzano per un nuovo impianto in autonomia. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha provato a fare chiarezza in un podcast su Spotify, ripercorrendo le tappe della vicenda.

“La storia comincia con il cambio di proprietà di Inter e Milan: quelle precedenti, di Moratti e Berlusconi, erano state longeve. Per le nuove proprietà l’attenzione ai bilanci si è fatta più stringente, lo stadio significa aumentare i ricavi e la certezza che il club si può cedere più facilmente quando hai uno stadio di proprietà o, almeno, un progetto approvato. Quando Inter e Milan sono venute a parlarmi dello stadio, ho proposto subito una grande ristrutturazione di San Siro, dicendomi disponibile a cedere proprietà. A loro devo dare atto che, in maniera molto netta, mi hanno detto che non era un’opzione che potevano considerare. L’iter ha preso molto tempo per i pareri tecnici, ma anche perché le due squadre avevano chiesto diritti volumetrici incompatibili con le regole del Comune”.

In molti pensano che parte della politica milanese si sia sempre messa di traverso verso l’ipotesi di un nuovo stadio. E Sala, di fatto, conferma: “È una verità che parte del Consiglio comunale, anche della mia parte politica, il nuovo stadio non lo ha mai voluto. Soprattutto con il sacrificio del vecchio. Ma è anche una verità che le squadre, ad oggi, non ci hanno comunicato formalmente le rinunce al progetto su cui hanno lavorato insieme nell’ultimo periodo, ovvero il nuovo stadio nella zona di San Siro”.

san siro

Le mosse di Inter e Milan

Alla luce del primo incontro tenuto con Antonello e Scaroni, e del secondo con Gerry Cardinale, Sala ha fatto il punto sui programmi dei due club milanesi: “Il Milan ha fatto un passo preciso e, pur in maniera informale, sta valutando il nuovo spazio a La Maura. Questa nuova ipotesi significa andare a costruire su un terreno privato e non pubblico, sganciandosi quindi dall’Inter. Questa è una cosa che riporto, non la commento. Hanno bisogno di tre settimane per studiare un masterplan che riguarderebbe solo lo stadio e Casa Milan, nessun’altra costruzione. Per quanto riguarda l’Inter, si fa filtrare un’ipotesi di localizzazione fuori Milano, ma non ho avuto alcuna conferma in proposito“.

“Quello che deve essere chiaro è che nessuno manda via i club da San Siro, però non posso sostituirmi a loro sulle decisioni future. C’è una sola grande certezza, ovvero che le due squadre non vogliono stare a San Siro e nessuno può obbligarle. Per me, quindi, è doveroso impegnarmi fino in fondo perché si trovi una soluzione alternativa a Milano. Sono finiti i tempi gloriosi di Moratti e Berlusconi, anche noi tifosi ne abbiamo nostalgia, ma oggi Inter e Milan hanno bilanci in perdita e non sono enti filantropici. Dobbiamo arrivare a una soluzione che tuteli i loro interessi e quelli della città”.

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