Beppe Severgnini, giornalista e scrittore di fede nerazzurra, sul Corriere della Sera fa una riflessione sulla vicenda Juventus.
“Se la Juventus è stata penalizzata di 15 punti, e in classifica ne ha 35, perché Allegri deve dire «Quello che succede fuori non ci deve interessare. Noi abbiamo 50 punti, lo dico e lo ripeto»? Capisco che la penalizzazione sia stata dolorosa, e certe uscite piacciano ai tifosi (non a tutti). Ma mi domando: la Juventus vuol farsi le proprie regole? Già oggi, allo Stadium, campeggia la scritta «38 scudetti», conteggiando anche i due revocati a causa di Calciopoli. Di nuovo: decisione giusta, sbagliata, eccessiva? Ognuno ha le proprie idee. Ma poi ci sono le sentenze, le decisioni. Le regole, appunto. Bisogna rispettarle, anche quando non si condividono. Rifiutarle platealmente è sbagliato e — posso dirlo? — diseducativo. (…)
Che l’allenatore della squadra di calcio più seguita in Italia si lasci andare a certe affermazioni non aiuta, diciamo.
Perché la Juventus cede a questa tentazione? Per incoraggiare i giocatori? Per rincuorare i tifosi? Per chieder loro di stringersi intorno alla società? Obiettivi legittimi, ma si possono raggiungere in altro modo. Scusandosi, quando è il caso. Oppure dicendo: «Riteniamo che questa decisione sia sbagliata / eccessiva. Ma accettiamo le regole del sistema in cui operiamo, e chiediamo ai nostri sostenitori di fare altrettanto». Che bella lezione sarebbe.
P.S. Magari vi state domandando: se l’Inter fosse al posto della Juventus, scriverei le stesse cose? Risposta: sì, senza incertezze”.