L’Inter lotta, soffre, ma riesce ad approdare dopo 12 anni ai quarti di finale della Champions League. In una gara non bella ma vibrante e combattuta, i nerazzurri con cuore e volontà riescono a chiudere sullo 0-0. Sugli scudi due salvataggi quasi miracolosi di Onana e Dumfries e la strepitosa partita di Mkhitaryan e Calhanoglu.
Pagelle
Onana 8 – Dà sicurezza a tutto il reparto, tanto che sembra non soffrire mai. Fa tutto con la massima facilità. Nei prossimi anni ricorderemo la sua deviazione sul palo che salva il risultato, probabilmente come stiamo ancora ricordando l’incredibile parata di Julio Cesar su Messi nel 2010.
Darmian 7 – Una prestazione straordinaria del nostro difensore, che è stato impeccabile in ogni intervento, dando sostanza e velocità alla difesa. Ha continuato a lottare anche con i crampi e, fino a quando le forze lo hanno sorretto, ha dato anche l’ultima goccia di sudore.
Acerbi 7 – Il temuto Taremi è praticamente scomparso dal campo ed il nostro centrale si è fatto notare per la puntualità e la precisione dei suoi interventi. Nel finale, spostato da braccetto a sinistra, ha continuato il suo ottimo lavoro senza sbavature.
Bastoni 6,5 – Ha lottato e battagliato come tutti, forse un tantino impreciso in alcuni interventi ma sempre volitivo e concentrato. Uscito probabilmente per un problema muscolare.
Dumfries 7 – Per il lavoro svolto in fase offensiva non meriterebbe la sufficienza, ma si è applicato tantissimo in fase di copertura su uno degli uomini più pericolosi degli avversari. Merita l’elogio per il salvataggio sulla linea che vale una stagione.
Barella 5,5 – Tanta confusione e poco costrutto, anche se non è mancato il solito impegno e la consueta dinamicità. Ha perso alcuni palloni pericolosi e nel complesso non è mai entrato veramente in partita. Lui sappiamo che può fare molto di più.
Calhanoglu 7,5 – Ormai la squadra è nelle sue mani. E’ il punto di riferimento costante per tutto il gioco della squadra. Ci mette chilometri, fiato, sudore, e quel pizzico di qualità in più che fanno di lui un giocatore di alto livello. Tenta anche il gol spettacolare con un’azione di alta classe con pallone alto di una spanna sulla traversa.
Mkhitaryan 7,5 – Contrasta, riparte e rilancia che è una bellezza. Una serata strepitosa del centrocampista armeno. In campionato talvolta alterna le sue prestazioni, ma la Champions evidentemente è il suo palcoscenico ideale e sfodera un’altra prestazione con qualità e quantità da fuoriclasse.
Dimarco 6,5 – Cede alla distanza, ma nel complesso è il più propositivo e sulla fascia, nel primo tempo, crea non pochi problemi ai portoghesi con le sue accelerazioni. I suoi cross risultano essere come sempre molto pericolosi, peccato che stasera in avanti fossimo un pochettino spuntati.
Dzeko 6 – Si fa notare nel suo classico gioco con rientri a centrocampo, smista qualche buon pallone, qualche altro ne sbaglia, ma nel complesso, fino a quando il fisico lo sorregge, merita la sufficienza.
Lautaro 6 – Nel primo tempo, probabilmente troppo abbandonato a se stesso, entra poco nel vivo dell’azione, rendendosi pericoloso solo nel finale. Nella ripresa duetta un po’ meglio ma risulta determinante con i suoi rientri profondi anche in difesa e con il suo pressing continuo sui portatori di palla avversari.
Subentrati
D’Ambrosio 6,5 – Entra col piglio giusto e fa esattamente quello che gli era stato chiesto: cercare di chiudere sul pericoloso Pepè e cercare di farsi trovare pronto in appoggio. Missione compiuta.
Lukaku 6 – Entra nel momento peggiore della partita, ma tiene comunque impegnata la difesa, lavora un paio di buoni palloni e soprattutto ne ricaccia un paio dalla nostra area.
De Vrij 6,5 – Chiamato a rinforzare il fortino nerazzurro, svolge nel migliore dei modi il suo dovere.
Brozovic 6 – Un quarto d’ora per cercare di rallentare il gioco e contrastare le ripartenze. Tutto sommato lo ha fatto discretamente.
Skriniar 6 – Non al meglio, ha dato una mano nel finale e la sua fisicità è stata di aiuto per la nostra difesa.
Allenatore
Inzaghi 7 – Una partita di sofferenza, di abnegazione ma anche di tanto cuore, con la squadra che ha rischiato seriamente solo nei minuti di recupero. Nei tempi regolamentari, l’Inter ha controllato la gara senza particolari sofferenze, come da programma, provando anche delle ripartenze che però sono risultate poco pericolose. Le gare di Coppa sono così, si deve ragionare sui 180 minuti. Nel complesso l’Inter è stata superiore al Porto, ha meritato e dopo tanti anni rientra nel gota del calcio europeo. Ora potremo finalmente affrontare le prossime gare con il cuore più leggero, con minore pressione e, se permettate, con 20 milioni in più in tasca che, visti i tempi che corrono sono una bella boccata d’ossigeno.
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