Inzaghi: “Quello di martedì non era uno sfogo. Allegri si considera secondo? Io guardo la classifica…”

Alla vigilia di Inter-Juventus, il tecnico nerazzurro commenta in conferenza stampa il Derby d’Italia in programma domani sera a San Siro (ore 20.45). Ecco le sue parole:

Da sempre Inter-Juventus è una delle partite più sentite. Entrambi arrivano da scontri europei che hanno tolto energie, ma anche dato fiducia.

“Sappiamo cosa rappresenta questa partita per noi, la nostra società e i nostri tifosi. Sono due squadre che stanno bene e hanno raggiunto una qualificazione importante in Europa. Sarà una partita di corsa, aggressività e determinazione. Queste partite sono sempre così”.

Allegri dice che la Juve sul campo è a +3 sull’Inter. Voi come la considerate?

“Noi consideriamo la Juventus una grandissima squadra, completa e fatta di tantissimi giocatori forti. La rispettiamo molto, l’abbiamo affrontata tante volte anche in finali sentite. Sappiamo quanto sia importante la preparazione mentale in queste partite e anche in questa sarà così”.

Spesso dopo la Champions non è andata bene. Quanto speri che l’entusiasmo del Do Dragao vi aiuti? E l’aprile che vi attende è una spinta o un problema nella corsa Champions?

“La qualificazione ottenuta è un grandissimo orgoglio, ma sappiamo che domani è l’ultima partita di un periodo molto intenso. Stanchezza e purtroppo infortuni ci sono, ma non dobbiamo guardare indietro. La partita con la Juventus è molto importante per il nostro cammino in campionato. Abbiamo già fatto 37 partite, ce ne saranno altre 16 sicure da qui alla fine e speriamo ce ne sia qualcuna in più. Avrò bisogno di tutti, sperando di avere più giocatori a disposizione in modo da avere più scelta”.

Sei più preoccupato per le assenze in difesa o dei cali che ci sono stati dopo grandi imprese, come dopo Riyad?

“Quello è un dato di fatto. Ma abbiamo avuto due giorni e mezzo anche se per la squadra, con tutti questi impegni, fra quelli in corsa Champions saremo i più impegnati nel mese di aprile. Dovremo migliorare. Per quanto riguarda gli infortuni, sicuramente non avremo Skriniar, Bastoni e Gosens. Ci sarà inoltre qualche giocatore da valutare bene nella rifinitura di oggi, ma sono fiducioso perché sappiamo l’importanza della gara che affronteremo”.

Vedendo Benfica ed eventualmente nel turno successivo due squadre che avete già battuto, si può sognare un grande finale in Champions?

“Ce lo auguriamo tutti ma, da allenatore, in questo momento il mio unico pensiero è la Juventus. Sappiamo ciò che abbiamo fatto a Oporto, ne siamo orgogliosi ma adesso abbiamo il focus sul campionato, dove vogliamo fare bene l’ultima partita di un ciclo terribile”.

A che punto è Lukaku? Pensi possa rimanere?

“Sta aumentando i minutaggi, è stato importantissimo per raggiungere questo traguardo in Champions perché non dimentichiamo che nella partita di andata ha segnato lui. A Oporto ha giocato 25 minuti con lo spirito giusto, sta lavorando nel migliore dei modi come i compagni, ma sono contento di lui. Sono contento che da quattro giorni si stia allenando bene anche Correa: c’è bisogno di tutti”.

A Oporto, eccetto i minuti finali, l’Inter non ha mai rischiato. In altre occasioni in campionato è stato diverso nella fase difensiva. Si può trovare un equilibrio fra attacco e difesa?

“È un aspetto in cui sappiamo che dobbiamo migliorare, sapendo che le partite sono fatte di transizioni. Molti gol si subiscono quando la palla ce l’hai tu. Sono d’accordo su Oporto, dal 93′ al 97′ ci siamo abbassati troppo con il difensore del Porto a fare l’attaccante. Tranne quei minuti, a livello difensivo abbiamo fatto una grande partita. In attacco potevamo fare meglio, ma giocavamo un ottavo contro una squadra forte reduci da una brutta sconfitta come quella di La Spezia”.

C’è una Juve con Di Maria e una senza. Hai pensato a qualche “gabbia”?

“Conosciamo tutti che tipo di giocatore sia: campione del mondo, del Sudamerica, grandissimo campione. Nell’ultima partita la Juve ha giocato con Kean e Vlahovic, c’è anche Chiesa e potrebbe recuperare anche Milik. Hanno un grandissimo potenziale che va al di là dei singoli giocatori, hanno una rosa molto importante, come l’Inter. Dovremo prestare la massima attenzione. Di Maria, come Chiesa e Vlahovic, sarà un osservato speciale”.

Ti senti secondo in classifica oppure è legittimo ci si senta Allegri?

“Io guardo la classifica, poi ci sono le vicende giudiziarie con organi appositi che stanno valutando. Posso complimentarmi con la Juventus per la qualificazione ai quarti, poi vedremo e spero al più presto ci sia chiarezza, anche le squadre che lottano per le coppe europee”.

Bisogna rivedere il discorso sulle difficoltà della Serie A?

“Avevamo bisogno di questo, tutte le italiane hanno fatto grandissime partite, anche il Milan e il Napoli a cui faccio i complimenti. La Roma e la Juventus allo stesso modo, così come la Fiorentina. Si è fatto un grandissimo cammino, dobbiamo continuare perché, più l’Italia va avanti in Europa, meglio è per il nostro Paese e movimento”.

A livello tattico come vedi la gara? E cosa ti porti dietro da Oporto?

“Mi porto dietro la felicità dei miei ragazzi, nello spogliatoio sapevamo di aver fatto qualcosa di importante. Quando ho detto che abbiamo fatto la storia, mi riferivo agli ultimi 12 anni perché l’Inter mancava dai quarti. Poi so benissimo cos’è la storia dell’Inter. Per quanto riguarda la Juventus, alterna atteggiamento: a volte ti aspetta di più, altre viene a prenderti con mezzali di grande passo. Non sarà una partita con un binario ben definito, dovremo leggerla nei momenti chiave”.

Le critiche che vi accompagnano possono essere uno stimolo per la squadra? Come le sta vivendo anche dopo lo sfogo di Oporto?

“Non è stato uno sfogo. Sia il sottoscritto che la squadra ascoltano ciò che si dice, ma la mia preoccupazione è quella di lavorare quotidianamente per il bene dell’Inter. Sappiamo che le critiche ci saranno sempre, ma spetta a noi capire quelle da prendere e valutare, o quelle da scartare a priori”.

L’atteggiamento visto a Oporto può essere stato dovuto anche alla protezione verso il proprio allenatore?

“Questa squadra in 18 mesi ha fatto cose molto buone. Al di là dei personalismi, noi dobbiamo ragionare solo in funzione dell’Inter e dei suoi tifosi, che sono la base. Noi sappiamo di aver fatto un ottimo percorso in Champions e sappiamo anche che in campionato si poteva e si può fare di più”.

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