La storia fra Antonio Conte e il Tottenham è ormai finita. C’è soltanto da stabilire la tempistica: la proprietà degli Spurs potrebbe decidere di separarsi ora dal tecnico salentino, sfruttando il periodo di sosta per le nazionali, oppure farlo alla naturale scadenza del contratto, dunque a fine stagione. Come noto e come lo stesso Conte ha esplicitamente ammesso, la voglia di ritornare in Italia è tanta e per questo impazzano le voci sul club di Serie A che potrebbero ingaggiarlo.
Un problema insormontabile, in questo senso, potrebbe essere l’ingaggio: il salentino al Tottenham percepisce 17 milioni netti l’anno. Tuttavia, lui stesso è ben consapevole che si tratta di una cifra irraggiungibile per qualunque squadre di Serie A e quindi è disposto ad attuare una sostanziosa sforbiciata. Su di lui ci sono gli occhi di Inter, Juventus, Milan e Roma. Se i bianconeri sembrano orientati a continuare con Allegri, non sono così sicuri della conferma Inzaghi, Pioli e Mourinho (più per volontà sua che dei giallorossi). A proposito dei nerazzurri, secondo il Corriere dello Sport ci sono di fatto due (grandi) ostacoli per un ritorno a Milano. Il primo riguarda lo strappo dell’estate 2021, quando Conte non si lasciò affatto bene né con Zhang, né con Marotta e Ausilio. Inoltre, è difficile che possa accettare un mercato orientato sull’autofinanziamento e sul costante ricorso alle cessioni di calciatori importanti, ma anche che l’Inter possa permettersi di esonerare Inzaghi (e pagare ugualmente lui e il suo staff per un altro anno, visto il contratto in scadenza nel giugno 2024) e contemporaneamente di stipendiare Conte.
“Almeno tra i tifosi nerazzurri, Conte ha lasciato un dolce ricordo. Del resto, è stato l’allenatore dell’ultimo scudetto – scrive il quotidiano romano -. Con almeno una parte della società, però, il tecnico leccese non si è lasciato bene. Quella di quasi due anni fa, infatti, è stata considerata una sorta di fuga dalle prospettive e dalle difficoltà di un mercato da cui sarebbe uscita una squadra più debole. Non a caso, furono ceduti Hakimi e Lukaku. Insomma, per richiamare Conte occorrerebbe mettere da parte l’orgoglio, dimenticandosi di essere stati “rifiutati”. Ma è uno scenario che non si può escludere. Anche perché, alla luce del percorso in campionato, la posizione di Inzaghi è tutt’altro che stabile. L’ago della bilancia è la qualificazione alla prossima Champions. Ma non è certo che sia sufficiente per la conferma. D’altro canto, però, con un bis in Coppa Italia dopo quello in Supercoppa, e magari una semifinale o addirittura una finale di Champions, sarebbe impossibile o quasi una separazione. Il contratto da oltre 5 milioni è valido ancora per un’altra stagione. E allora l’Inter sarebbe in grado di sostenere un ritorno di Conte (a cifre più basse rispetto al passato) e pure il costo dell’addio di Inzaghi?“.
(FONTE: CORRIERE DELLO SPORT)