Hernan Crespo ha parlato alla Gazzetta dello Sport di Mateo Retegui: “Si vede che arriva da un altro mondo, perché il calcio in Argentina è completamente diverso da quello italiano. Ha bisogno di conoscere prima di tutto i nuovi compagni: non bastano pochi giorni di ritiro per entrare completamente in sintonia con l’ambiente. E poi deve integrarsi perfettamente con il modo di giocare che c’è in Italia, con quello che gli chiede Roberto Mancini. Dove deve migliorare? La prima cosa che mi viene in mente è la partecipazione al gioco collettivo. Lui, per adesso, è un finalizzatore. Ha forza, ha potenza, vede la porta. Però un centravanti moderno deve saper fare quei movimenti che consentono a tutta la squadra di costruire l’azione offensiva. Questo si ottiene con il tempo, con il lavoro e con l’umiltà necessaria quando si vuole imparare e migliorare. Conosco Retegui e sostengo che l’Italia abbia fatto benissimo a convocarlo e a lanciarlo. Ora bisogna proteggerlo e non mettergli troppa pressione addosso”.
Le parole di Crespo
“Se l’Inter lo segue fa bene, perché è un centravanti che ha qualità importanti. Lui in coppia con Lautaro Martinez? Sono diversi, Lautaro collega di più i reparti e sa essere micidiale in area di rigore. Retegui, per ora, è bravissimo là davanti. Potrebbero integrarsi, anche se sono due prime punte. Diciamo che l’allenatore dovrebbe studiare il modo migliore per farli convivere. Tutt’e due vedono la porta e non sono portati all’assist o al dialogo stretto. Lautaro di più, Retegui meno. Ci sarebbe da lavorare un po’ su questo aspetto, ma insisto: l’importante è che Retegui capisca il calcio europeo, non solo italiano, che è molto differente da quello argentino. Se ha voglia, le capacità non gli mancano”.
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