Ricordate Fabio Macellari? L’ex terzino sinistro dell’Inter di Ronaldo il fenomeno e di Vieri si racconta in un’intervista a Corriere.it. Oggi ha 48 anni e dopo contratti milionari e tanti vizi (droga e alcol) è finito a fare il panettiere, il cameriere, il taglialegna “e qualsiasi cosa mi capitasse pur di guadagnare” e oggi ammette di vivere con 1.500 euro al mese.
“Ho dilapidato una fortuna, divertirmi mi è costato carissimo. Ma ho imparato poi a godere delle piccole cose, nella sfortuna ho ritrovato i valori che la famiglia mi ha sempre insegnato”.
La nuova vita di Macellari
“Ora sono in campagna nella casa di famiglia, con me c’è la mia compagna: taglio legna e curo l’orto. Un paesaggio verde che mi dà serenità, mi riconcilia con le cose belle della vita. Certo, tornassi indietro certe stupidaggini non le farei. Quando sei giovane non ti rendi conto della fortuna che hai perché guadagni tanto e pensi solo a divertirti. Quando smetti di giocare, i soldi finiscono subito perché sei abituato a un certo stile di vita. L’infortunio al ginocchio mi ha mandato in depressione, ho provato a rialzarmi ma niente. Ho cominciato con la droga, poi l’alcol. Ho toccato il fondo ed ero senza un soldo. E da lì o muori o riparti da zero, io ce l’ho fatta. Il tempo è passato e ho avuto accesso alla mia bella pensione, ora mi diletto appunto tagliando legna, curando l’orto. Stando con mio figlio”.
Macellari e il tifo per l’Inter
“Tifo per tutte le squadre dove ho giocato, con una simpatia in più per l’Inter che mi è rimasta nel cuore. L’Inter è stato un sogno durato poco. Uscito di scena Lippi, l’allenatore che mi aveva voluto, sono gradualmente scomparso. Un po’ per colpa mia, un po’ per la scarsa fiducia della società e del nuovo tecnico Tardelli. È facile bruciarsi nell’Inter. Quando una squadra cambia ogni anno troppi giocatori, fatalmente qualcuno si smarrisce lungo il percorso. Ma sono ancora legato a quei colori”.
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