Il giornalista Furio Zara su calciomercato.com parla di Antonio Conte con una certa ironia, che poi è una critica più che legittima.
“Il gesto di questo week end è quello di tirare la corda. Usiamo questo modo di dire – tirare la corda – quando ci riferiamo a qualcuno che rende tesa una situazione, anzi fa di tutto perché sia così tesa – la corda – che prima o poi uno dei due che la tirano è costretto a mollare. Ok, stiamo parlando di Antonio Conte. Che nella specialità è un maestro, un recordman, un uomo capace sempre di far meglio della volta precedente. Chapeau.
Non c’è nessuno al mondo, oggi, capace di tirare la corda come lui, fino allo spasimo, fino a ben oltre la soglia del pudore, fino al momento in cui di là cedono, si arrendono, mollano la presa e gliela danno vinta.
Da qualsiasi parte si voglia considerare la questione: Conte ha fatto di tutto per farsi cacciare dal Tottenham. E ce l’ha fatta. Ancora una volta, come tante altre volte è capitato in passato. Ce l’ha fatta. Voleva farsi cacciare, si è fatto cacciare. Senza che l’iban ne risenta, chiaro. In queste ore – dopo l’annuncio ufficiale – a Londra stanno volando gli stracci. Ma non è questo il punto.
Qui ci preme solo sottolineare quanto Antonio Conte abbia ribaltato il rapporto tra club e allenatore.
Quello che Conte va ripetendo da anni – prima alla Juve, poi all’Inter, quindi al Tottenham – è una sola cosa. Questa: non siete alla mia altezza. Lo dice apertamente, lo urla al mondo ad ogni piè sospinto. Ogni sua frase va in quella direzione. Da anni Conte a un certo punto si stanca, stacca la spina, costringe spalle al muro la società e urla: non siete alla mia altezza. Io sono qui per vincere, e voi mi ostacolate. Io ci sto provando, a fare di voi grandi squadre. Ma il problema è che voi non lo volete. Non mi meritate, non siete degni di limarmi le unghie.
Fermatevi a pensarci: non è forse straordinario? E noi stupidi che pensavamo che gli allenatori fossero i primi responsabili, proprio per il ruolo che ricoprono. Invece no. La colpa quando le cose buttano male, è sempre degli altri“.