Lele Adani in un’intervista a La Repubblica parla di calcio e del Benfica, prossima avversaria in Champions dell’Inter.
“C’è il Napoli, ma anche l’Arsenal, il Benfica. Il Brighton di De Zerbi che incanta in Premier League. E anche il quinquennio dell’Atalanta vale uno scudetto. È finito il periodo della contrapposizione “vincere-giocare bene”, non sono più concetti in contraddizione. Il calcio di proposta è la conferma che la ricerca dello spettacolo non è infruttuosa. La rottura è iniziata con il Barcellona di Guardiola, e infatti Arteta è un suo allievo.
È il momento dell’estetica che porta all’estasi e che poi porta all’efficacia. La bellezza che regala entuasiamo, ma ora anche i risultati. Non c’è niente di casuale: è tutta una conseguenza, è frutto del lavoro. Si può fare, sta succedendo e non si torna indietro”.
In effetti il Benfica è la realtà più clamorosa.
“Perché è guidato da una mente superiore come Rui Costa che guida una Polisportiva, non un club. Lancia e rilancia, produce, vende e fa calcio attrattivo. Sono sempre 100mila tifosi al da Luz. Ha una filosofia, cerca talenti, aumenta il proprio patrimonio, non cambia la propria proposta calcistica. Sa come Rui Costa ha scelto l’allenatore Roger Schmidt? Battendolo nei preliminari di Champions. Ha visto come giocava il Psv, lo ha chiamato. Ha perso una sola partita in una stagione, col Braga. Fa calcio in verticale e di possesso. Aveva venduto João Félix, ha ceduto Núñez al Liverpool ed Enzo Fernández al Chelsea ed è più forte di prima”.