Andrea Abodi è intervenuto al ‘Il futuro degli stadi in Italia’. “Da ministro sto diventando insopportabilmente intransigente: sulla questione degli stadi è finito il tempo delle scuse, degli alibi e delle difficoltà. Ho la serenità di non essere solo, c’è un Governo con me e una logica di multidisciplinarietà con club e territori per metterci ognuno di fronte alle proprie responsabilità. Siamo a un punto di non ritorno. Non c’è niente da inventare, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, io per primo. Avverto il peso che attribuite alla fortuna che ho di avere avuto diverse vite lavorative: sono però al quinto o sesto ciclo di vita e sento dire sempre le stesse cose. Stavolta però posso essere davvero al vostro fianco, possiamo farlo. Finora è mancata la parola decisiva: la forza della volontà, insieme alla sistematicità e alla competenza”.
Le parole di Abodi
“L’inevitabilità degli Europei per cambiare gli stadi in Italia è mortificante. A volte sfidiamo anche la sorte arrivando fino all’ultimo, sperando di farcela: questi Europei sono fatti quasi su misura per noi, sono in programma tra 9 anni e si deciderà tra 5 mesi, potrebbero essere tempi tipicamente italiani per l’agenda”.
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