Alla vigilia di Salernitana – Inter, la Lega Serie A ha pubblicato una video intervista a Francesco Acerbi. “Mi vedo ancora per tanti anni in campo. Ho vissuto 17 anni di cose belle e brutte. Sono un buon osservatore, capisco un po’ i giocatori, mi piace stare con loro, quindi mi piacerebbe fare l’allenatore”.
“Prima della malattia ero un ragazzo che aveva tutto da perdere. Dopo mi è arrivata una seconda possibilità e cerco di sfruttarla nel migliore dei modi. Vialli ogni volta che parlava era una lezione di vita, era impressionante. Sono quelle persone che quando parlano speri che non finisca mai, di un altro livello umano”.
“Il recordo è stato bello finché è durato, perché è finito con una doppia ammonizione inspiegabile a Napoli, tanto che l’arbitro mi chiese scusa dopo. Durante gli anni al Sassuolo, tipo avevo diverse offerte da Leicester e da squadre importanti, ma ho sempre detto no perché la famiglia Squinzi mi è sempre stata vicina anche durante la malattia. Avevo un debito di riconoscenza con loro. Poi ad un certo punto ho deciso di accettare l’offerta della Lazio”.
“Con lui ho un buon rapporto, ma sempre da allenatore a giocatore. C’è rispetto, molta stima, lui mi dà fiducia e io cerco sempre di ripagarla”.
“Lo sgambetto a Napoli. Sapevamo che c’erano già tanti punti di differenza, ma non era così insormotabile. Poi da lì abbiamo perso punti e adesso siamo lì a rincorrere il secondo posto e cercare di entrare in Champions perché per colpa nostra in campionato si sta facendo di meno”.
“È sempre bello vincere il derby o vincere un trofeo con un derby. Sono belle sensazioni quando vinci, è quando perdi che è un disastro”.
“A Salerno ci sarà una bolgia, abbiamo dimostrato che in campionato abbiamo perso con le piccole. La Salernitana è una buona squadra, gioca bene. Adesso sono tutte finali per noi perché sono tutte difficili. Abbiamo perso con l’Empoli, abbiamo pareggiato col Monza, abbiamo perso con lo Spezia… La partita di Salerno è come una finale, come tutto il campionato adesso”.