Luigi Garlando, sulla Gazzetta dello Sport, è tornato a parlare di Juve-Inter. “Volti deformati dall’odio che ululano «buuu» e urlano «scimmia!» a Lukaku che ha una mano alla fronte e un dito sulle labbra. Un’esultanza che ha già proposto in nazionale e che richiama quella dei giocatori congolesi, come Bakambu dell’Olympiakos, contro la guerra dimenticata nel loro Paese. Lukaku però guardava la curva juventina e ha detto «muti»? Aveva appena fatto un fallaccio? Non esiste una ragione al mondo che giustifichi il razzismo”.
“Senza intransigenza non si ripuliscono gli stadi. Con i soli slogan non cambia nulla. Anzi, qualcosa è cambiato. Zoro venne consolato dall’interista Adriano, Koulibaly fu abbracciato da Icardi, martedì Danilo e Cuadrado si preoccupavano solo che Romelu fosse espulso. Un giorno, in un rovente Fiorentina-Juve, Gaetano Scirea piombò dopo un fallaccio e tuonò: «Non vi vergognate? Le nostre famiglie ci guardano!» Tutti muti, compagni e avversari. Il giorno di Zoro, il dirigente Giacinto Facchetti si presentò in tv per chiedere scusa al Messina. C’erano una volta uomini così”.