È il giorno delle decisioni del Giudice Sportivo, che avrà come riferimento il referto di arbitro e quarto uomo presenti nella serata di martedì all’Allianz Stadium di Torino. La situazione più controversa è sicuramente quella di Romelu Lukaku, espulso per doppia ammonizione e quindi costretto a saltare la semifinale di ritorno contro la Juventus. La decisione dell’Inter è quella di non fare ricorso. Il Corriere dello Sport spiega il motivo.
“Il club nerazzurro non ha intenzione di entrare in alcuna polemica arbitrale per quanto successo sul campo, in merito alla squalifica di Lukaku non ci sarà nessun ricorso e l’intenzione è quella di concentrarsi unicamente sul trattamento ricevuto dal giocatore, considerato grave e inaccettabile. Oltre al precedente citato da Lukaku a Cagliari, ce n’è un altro dai contorni simili, ossia quanto successo in un Inter-Napoli del dicembre 2018, quando Kalidou Koulibaly a San Siro si fece espellere per un doppio giallo e cedette ai nervi per via degli ululati razzisti ricevuti nel corso della partita. In quella occasione la società non fece ricorso contro le sanzioni del giudice sportivo – due gare a porte chiuse più una terza con ingresso vietato ai tifosi della curva – e in più lanciò la campagna “Buu” trasformando il vergognoso ululato in “Brothers Universally United”, fratelli universalmente uniti. Adesso l’imperativo è stringersi attorno a Lukaku, voglioso di concentrarsi sul campo per lasciare il segno su due palcoscenici d’autore come Serie A e Champions League”.
La Gazzetta dello Sport riporta le sensazioni che il giocatore ha comunicato ai compagni, oltre ad essersi espresso con un post su Instagram. “Romelu ha raccontato ai compagni di aver fatto fatica a concentrarsi, dal dischetto. Ha persino chiuso gli occhi a un certo punto, gesto poi ripetuto pure durante l’esultanza. Il bagaglio degli insulti era sempre lo stesso, poco originale, tristemente ascoltato anche in qualche video social. Dopo il gol i “buuuu” si sono moltiplicati. Ed è stato in quel frangente che Lukaku è esploso. Stavolta gli occhi erano chiusi, per non voler vedere in faccia chi lo stava insultando. Ma poi Romelu non ce l’ha fatta più. Li ha aperti. E a quel punto ha urlato “muti, in silenzio”, mentre i compagni lo abbracciavano”.
Il numero 90 nerazzurro, in particolare, è rimasto particolarmente deluso dal comportamento dei giocatori juventini, in particolare da Juan Cuadrado, che ha approfittato della situazione per tentare di trarre un vantaggio. Ma c’è dell’altro: non sono solo i concitati attimi durante la partita, ma il fatto che nessun giocatore della Juventus si sia fatto sentire con lui neanche il giorno dopo. “A coccolare il belga, oltre che i messaggi pubblici e privati da tutto il mondo, ci ha pensato l’Inter. I dirigenti e l’allenatore gli sono stati vicini, nelle ore successive all’episodio e poi anche ieri mattina ad Appiano”.