Il tecnico della Salernitana, Paulo Sousa, presenta in conferenza stampa la sfida che domani pomeriggio (ore 17) vedrà opposti i campani e l’Inter all’Arechi. Si parte dalla preparazione tattica al match: “Dobbiamo essere orgogliosi di affrontare una squadra del genere. Abbiamo studiato la nostra strategia, sappiamo che ci saranno spazi in cui inserirsi per avere dei vantaggi, ma è chiaro che dovremo stare attenti all’attacco dell’Inter. Ci serviranno convinzione, determinazione e gioia perché loro, a livello individuale, hanno la miglior rosa della Serie A. Dovremo essere consapevoli che soffriremo, speriamo ci possa accompagnare un po’ di fortuna ma la porteremo dalla nostra parte solo essendo bravi dal primo all’ultimo minuto”.
Si passa al capitolo dei tanti impegni dell’Inter, attesa da un’altra trasferta a neanche 72 ore da quella di Torino: “Non credo a una squadra stanca. Hanno vinto la Supercoppa, sono in semifinale di Coppa Italia e tra le prime otto in Europa. In campionato sono invece leggermente in ritardo ma possono rimanere fra le prime quattro. Hanno una rosa ampia, di qualità, con soluzioni. Non aspettatevi un avversario stanco fisicamente e mentalmente: l’Inter era ed è in grado di vincere tutte le competizioni”.
Il tecnico portoghese, da calciatore, ha militato nell’Inter per due stagioni: dal 1998 al 2000. Quali i suoi ricordi? “Non vivo di ricordi, sono proiettato sul presente perché penso a ciò che posso controllare e avevo la stessa mentalità da calciatore. Si tratta comunque di una società importante, con tradizione, dove ho trovato tantissimi campioni e mi sono divertito a giocare lì. Ero al Borussia Dortmund, mi chiamò Moratti e riuscì a portarmi a Milano strappandomi a due società spagnole importantissime. C’era il migliore al mondo in quel momento, ovvero Ronaldo. Loro condividevano la mia mentalità, perché volevano vincere tutte le partite”.
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