Dzeko o Lukaku, questo è il dilemma. Non una partita in cui fare scelte a cuor leggero per mister Inzaghi. Mai come adesso, infatti, il ballottaggio fra il bosniaco e il belga potrebbe alterare il sottile equilibrio su cui si trova l’Inter a galleggiare.
Dzeko non gioca 90′ dall’ultima vittoria in campionato contro il Lecce (5 marzo), poi solo spezzoni di partita contro Spezia, Juventus, Fiorentina e Salernitana, vale a dire un solo punto su dodici disponibili. Inzaghi vorrà il suo jolly vincente per ribaltare la situazione? Probabile. Quando il tecnico nerazzurro si è sentito alle corde, ha sempre messo in campo non la rosa migliore, ma quella più “normalizzatrice”.
Dall’altra, però, abbiamo Big Rom. Lukaku non ha sicuramente brillato in stagione, almeno non in Italia. Col suo Belgio segna e trascina. Il suo impiego è cominciato a salire proprio dalla partita contro lo Spezia: da lì match disputati interamente o per 80 minuti, con gol mangiati a porta vuota, conditi da scuse ai tifosi. Guardando i semplici dati viene da pensare che difficilmente partirà titolare.
Eppure, la condizione fisica e mentale di Lukaku sta crescendo di partita in partita, è sotto gli occhi di tutti. Mentre le prestazioni di Dzeko sono sulla via del tramonto. Poche volte riesce a tenere alta la squadra e le scelte di campo sono spesso lente e macchinose. Per quanto, tuttavia, sia un cecchino in area di rigore… ma ad arrivarci. Il Benfica è una squadra compatta nei reparti, serrata, guardinga e pronta a colpire in contropiede; è anche tecnica, muove la palla rapidamente. Insomma, c’è bisogno di dare fiducia a Lukaku per avere una chance in più di ripartire e far male, prima che l’avversario si ricompatta.
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