All’interno della lunga crisi dell’Inter in campionato, uno dei calciatori più criticati per l’eccessivo nervosismo e per l’atteggiamento sfiduciato nei confronti dei compagni è sicuramente stato Nicolò Barella. A Lisbona, invece, il centrocampista sardo ha abbinato alle sue indubbie qualità anche un approccio positivo nei confronti della squadra, incitando sempre gli altri anche in caso di errori tecnici e prendendo per mano il gruppo con la sua grinta e le sue giocate. Non ultima, il gol con un’inedito colpo di testa.
Benfica – Inter 0-2: le pagelle
“Non sarà la sua specialità, ma poco importa perché in questa notte tutto sembra andare alla rovescia: pensi a un’Inter come quella del campionato, prigioniera delle proprie paure e dei propri limiti, e la ritrovi invece coraggiosa e spavalda in questo catino rosso che è la tana delle aquile del Benfica – scrive La Gazzetta dello Sport –. E lo specchio di questa metamorfosi è proprio il numero 23 che, come molti compagni, era sembrato declinante nell’ultimo tratto di strada”.
Per Barella è la miglior annata della carriera in termini realizzativi: 7 gol distribuiti fra i 5 in Serie A e i 2 pesantissimi in Champions League, al Camp Nou e al Da Luz. “Se volessimo restringere il campo al nostro orticello, è uno dei cinque centrocampisti del campionato italiano ad aver segnato almeno sette gol e fornito almeno sette assist. La compagnia è di livello – Di Maria, Milinkovic-Savic, Zielinski e Zaccagni -, ma Nicolò rispetto a loro vede più in là: tra una corsa e l’altra, all’orizzonte scorge davvero un derby in semifinale di Champions”.
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