Se l’Inter ha impartito al Benfica una lezione di calcio nel suo stadio, molto lo deve ai tre uomini di centrocampo che hanno letteralmente dominato la partita del Da Luz. L’assenza di Calhanoglu rischiava di pesare ed è effettivamente pesata finora in campionato, ma questa volta il terzetto sceso in campo non ha fatto rimpiangere il turco, sfoderando una prestazione formidabile.
Mkhitaryan si è “limitato” a mantenere i propri livelli (parecchio elevati) che ha mostrato fin dall’infortunio di Brozovic a settembre; Barella ha offerto una prova di maturità comportandosi finalmente da leader e trascinando la squadra con le sue giocate; Brozovic, almeno per una notte, è tornato quel meraviglioso regista che i tifosi interisti hanno imparato a conoscere negli ultimi anni, dopo le ripetute prove insufficienti in campionato. Il Corriere dello Sport si sofferma sul centrocampo nerazzurro.
“Il famigerato pressing del Benfica di Schmidt è evaporato e all’Inter di Inzaghi è toccata l’ultima parola contro una squadra che in Champions andava a segno da 13 gare di fila. Stavolta porta sbarrata, dopo aver fatto i conti con il centrocampo interista. Brozovic non sarà andato a segno come il compagno di reparto, ma una prestazione del genere ormai non si vedeva da tanto tempo. Il croato classe 1992 era stato inghiottito da una stagione negativa, condizionata dai guai fisici e dal sorpasso in cabina di regia compiuto da Calhanoglu. Un peso a livello psicologico l’avrà avuto anche il probabile addio a fine stagione con la prospettiva di non rientrare più nei piani del club. E invece eccola la reazione del campione, risvegliato da una notte di gala e concentrato dall’inizio alla fine, proprio come erano stati abituati i tifosi dell’Inter”.