Con chi ce l’ha Simone Inzaghi? La frase, pronunciata dall’allenatore ai microfoni di Prime dopo la semifinale conquistata con l’Inter tredici anni dopo Mourinho, è questa: «Le critiche non sono un problema, so da dove provengono. A volte ci stanno e altre sono suggerite. Io sono concentrato sulla squadra e il mio lavoro per far vivere alla nostra gente serate come questa».
Sotto accusa, come spesso accade, c’è una parte della stampa. Ma del resto con undici sconfitte in trentuno partite di campionato, è difficile parlare di critiche per partito preso. Inzaghi però ce l’ha anche con «chi suggerisce», evidentemente con una parte della propria società: una spaccatura sotterranea ma portata alla luce del sole dell’allenatore, che evidentemente ha capito che non ci sarà un terzo anno, come invece previsto dal contratto, sulla panchina nerazzurra.
L’incertezza in campionato è troppo pesante in chiave Champions (con relativi incassi) e non è compensata dal cammino europeo di quest’anno, che di milioni ne ha già fatti incassare oltre 90 con l’approdo in semifinale. Tutto è possibile e legato ai risultati, ma vedere Inzaghi all’Inter anche l’anno prossimo, se queste sono le premesse, sembra sempre più complicato. Ma — se addio sarà — c’è modo e modo di lasciare. E anche per dirselo.
(FONTE: CORRIERE DELLA SERA)
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