Domenico Calcagno sul Corriere della Sera scrive del post Inter – Benfica.
“La storia dell’uomo che cammina sui pezzi di vetro è un po’ diversa ma descrive alla perfezione la stagione di Simone Inzaghi. Francesco De Gregori non pensava a un allenatore, tantomeno dell’Inter, ma Inzaghi non ha fatto altro che avanzare in questa Champions rischiando di tagliarsi i piedi, cioè di essere licenziato, praticamente a ogni turno. Ha rischiato con il Barcellona, poi col Porto, ieri con il Benfica. E i pezzi di vetro li ha schivati tutti regalando a sé e all’Inter una semifinale che mancava dal 2010, per di più contro il Milan. Vero, in campionato le cose vanno decisamente peggio, ma sarebbe il caso di mettersi d’accordo: se le 11 sconfitte in serie A sono colpa di Inzaghi, allora la semifinale è merito di Inzaghi. Non si scappa. C’è un sentore di catastrofe imminente nelle vigilie europee di Inzaghi, un’aria spessa alla quale contribuiscono in molti, compresa una parte di società. Insomma non sono passeggiate di salute le giornate dell’allenatore nerazzurro. Che, per carità, avrà fatto i suoi errori, ma chi non ha sbagliato in questa annata interista? I giocatori che in campionato viaggiano a ritmo amatoriale, gli attaccanti che non prendono più la porta (non ieri), la società che fa filtrare rivoluzioni almeno una volta la settimana? Ce n’è per tutti. E come ci sono colpe ci sono anche meriti perché non puoi arrivare in semifinale di Champions senza aver fatto qualcosa di buono”.
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