E’ andata in scena ieri sera il secondo atto di una commedia che probabilmente durerà a lungo. Il primo riguardava la penalizzazione. Grazie ad una sceneggiatura molto ben costruita, tutto il sistema calcistico italiano sarà sulla corda nei prossimi mesi.
Premesso che non vogliamo entrare nel merito dei fatti, visto che tra l’altro sembra evidente che non ci stanno capendo nulla nemmeno i diretti interessati, ci soffermiamo su alcuni aspetti che riteniamo meritevoli di considerazione.
Non ci interessa la Juventus che, messa in stato di accusa, si sta difendendo con le unghie e con i denti, ma questo è un suo diritto. Quello che ci stupisce e ci lascia interdetti è il comportamento e la maniera di operare degli organi preposti a giudicare, ed eventualmente a colpire eventuali malefatte.
Qui siamo nella confusione più assoluta: si parte da una penalizzazione di 9 punti che diventano a sorpresa 15, ora li tolgono, però forse in seguito, almeno una parte verranno comminati. Intanto a giorni dovrebbero chiudersi le indagini per gli altri filoni d’inchiesta (falso in bilancio, false comunicazioni alla Consob, vicenda stipendi, ecc…) e probabilmente ripartirà il teatrino delle presunte penalizzazioni, oltre a qualche eventuale intervento a gamba tesa dell’UEFA che potrebbe ulteriormente ingarbugliare la situazione.
Un danno enorme per tutta la Serie A che, di punto in bianco, in ben due circostanze a distanza di pochi mesi, ha visto stravolta la classifica. Le parole del DS della Roma Thiago Pinto, ieri sera prima della gara di Europa League sono esemplificative: “Si ride per non piangere”. Insomma si naviga a vista e dall’oggi al domani tutto potrebbe cambiare.
A questo punto una domanda sorge spontanea: ma la Giustizia Sportiva in Italia come viene gestita? Abbiamo assistito fino ad oggi ad un teatrino squallido e deprimente, nel quale le cose sono state fatte e disfatte nel giro di pochi giorni. Sentenze emesse, poi modificate e quindi cancellate. Decisioni posticipate che poi potrebbero essere, in parte, anche cambiate. Ma siamo su scherzi a parte? Che razza di film è quello che stiamo vedendo? Ma questa gente non potrebbe più dignitosamente starsene a casa a fare altro? Ma dopo vicende come queste qualcuno non dovrebbe dimettersi? Magari assalito da un sussulto di dignità. Non pare proprio.
Tutti stanno continuando a lavorare per il bene supremo del calcio nostrano (e per il loro conto in banca). Quindi avanti senza paura verso altre belle figure come quella di ieri sera. E pensare che il nostro movimento calcistico, grazie anche ad un pizzico di fortuna, in questa stagione si sta ben comportando a livello di prestazioni nelle Coppe Europee, mentre chi guida il sistema continua a “sputtanarlo” a puntino, facendosi ridere dietro da mezzo mondo.
Non c’è comunque da stupirsi e c’era da aspettarselo. Dopo la mancata qualificazione a due Mondiali consecutivi, avete visto forse qualcuno di lor signori fare un passo indietro? Ma per carità! Sono rimasti tutti al loro posto a lavorare, come ci ripetono spesso, per il bene del nostro calcio. Pensate voi se “lavorassero per il male” dove saremmo arrivati. Senza vergogna!
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