È un periodo intenso, emozionante e quasi drammatico quello che sta vivendo Simone Inzaghi e con lui tutta l’Inter. Basti pensare che, nelle prossime otto gare, i nerazzurri sono attesi da cinque sfide decisive in Serie A per il piazzamento in Champions League (Roma, Sassuolo, Napoli, Atalanta e Torino); dal doppio euroderby contro il Milan in programma il 10 e il 16 maggio; dalla finale di Coppa Italia contro la Fiorentina il 24 maggio a Roma. Insomma, ogni partita è cruciale, non si può sbagliare mai.
Si comincia oggi dalla Roma, in una gara che – da due anni a questa parte – non è mai banale per ogni tifoso della Beneamata: di fronte c’è la leggenda José Mourinho. Per l’attuale allenatore, lo Special One oggi sarà sicuramente un avversario, ma anche una sorta di ispirazione per il mese che attende i nerazzurri. La permanenza di Inzaghi non è affatto scontata, ma ogni discorso in questo senso è stato rimandato a fine stagione. Eccolo, il primo grande punto di contatto fra Inzaghi e Mourinho: due anni molto intensi all’Inter e la possibilità di lasciare da vincenti.
“Al di là di tutto, e dopo quanto accaduto, è difficile immaginare che Inzaghi possa andare oltre questa stagione – scrive il Corriere dello Sport -. Pure in caso di trionfo in Champions: questione di rapporti interni. Se gli ultimi risultati hanno riportato il sereno nell’ambiente nerazzurro, le incomprensioni di questi mesi non sono scomparse. Insomma, un divorzio è lo scenario più probabile. Anche da assoluto vincente. E, nel caso, Inzaghi e Mourinho sarebbero ancora più simili, alla luce dell’addio del portoghese consumato nella notte di Madrid“.
Lascia un commento