E’ davvero cambiato tutto, almeno per la Gazzetta dello Sport, per Simone Inzaghi, che fino all’altro giorno rischiava il posto di allenatore e ora viene pubblicamente elogiato dalla rosea. “E d’improvviso Simone Inzaghi entra nella storia dalla porta principale, nella maniera più inattesa, funambolica e forse per questo più bella. Cancella in un colpo solo i dubbi che fino all’altro ieri lo accompagnavano ad ogni passo, allontana ogni scetticismo di fondo. Ora vede spalancarsi davanti a sé la maestà di Istanbul, città magica come magica è la Champions League”.
“Da oggi Simone ha un posto nel Pantheon delle leggende nerazzurre, tra i più grandi capaci di portare l’Inter a osare l’impossibile, a giocarsi l’Europa. Diventa il quarto allenatore in 115 anni di storia gloriosa a giocare la finale della Coppa più importante, si siede accanto al mago Herrera, il patriarca che diede i primi due trofei, uno dopo l’altro, nel 1964 contro il grande Real e nel 1965 contro il grande Benfica, e che poi cadde a sorpresa due stagioni dopo contro il Celtic Glasgow. Nel 1972 a Rotterdam, nell’altra sconfitta contro l’Ajax di Cruijff, in panchina c’era invece Gianni Invernizzi, il gentleman fatto in casa sin dalle giovanili. Trentotto anni di interminabile attesa e poi la folgorazione portoghese, José Mourinho che come un incantatore di serpenti ammalia un popolo intero e lo porta fino alla gloria al Bernabeu”.