Sarà dunque Inter – Manchester City la finale della Champions League 2022/23, prevista il 10 giugno a Istanbul. Una partita che, sulla carta, sembra non avere storia sia per valori assoluti che per come gli inglesi di Pep Guardiola hanno annichilito una specialista della competizione come il Real Madrid. Ma i nerazzurri di Simone Inzaghi non vogliono partire battuti. Dove può giocarsela l’Inter? “Innanzitutto sulle corsie laterali – sottolinea un’analisi di sportmediaset.it – con un extra sforzo da parte di Dumfries e Dimarco che potrebbero mettere in difficoltà Grealish e Bernardo Silva che hanno altri compiti e anche altro passo. In questo senso gli inserimenti di Barella e Mkhitaryan (se recupererà) diventano fondamentali a dare meno punti di riferimento al terzetto difensivo inglese nelle ripartenze che i nerazzurri dovranno avere in testa come principale piano di gioco. Servirà molta pazienza nel non perdere la testa in mezzo giro palla del City, molta pazienza a chiudere ogni spazio davanti a Onana, molta pazienza a cercare di far arrivare meno palloni possibili a Haaland (potrebbe essere utile in tal senso l’impiego di Brozovic in cabina di regia).
E proprio perché servirà ripartire molto velocemente, magari appoggiandosi alla punta per far salire le mezzali, ecco che torna in auge l’idea della Lu-La sin dall’inizio: Lukaku sarebbe perfetto nel fare sponda con Lautaro ma anche nel dare quegli strappi che Dzeko non ha. Un po’ quello che è successo al Bermabeu dopo la prima mezz’ora, quando il Real era riuscito a prendere le misure al City”.