Si aggrava la posizione della Juventus. In data odierna il Procuratore Federale Chinè ha deferito la Juventus e 7 ex dirigenti tra cui Agnelli, Paratici, Nedved e Cherubini. Pertanto, oltre all’udienza programmata per lunedi 22 maggio presso Corte Federale d’Appello della Figc, che dovrà rimodulare la penalizzazione per il caso plusvalenze, la società sarà sottoposta ad un altro processo sportivo. Il deferimento è relativo alla cosiddetta manovra stipendi, contestando la violazione dell’articolo 4.1, e dunque della lealtà sportiva. Il procedimento è previsto non prima della fine del campionato, probabilmente nel mese di giugno.
Il club è stato deferito per responsabilità diretta e oggettiva: “per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti”. Deferiti: Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti, Stefano Braghin. A tutti viene contestata la violazione dell’articolo 4, comma 1, del codice di giustizia sportiva e relativi a 4 diversi filoni dell’indagine. La manovra stipendi stagione 2019-20, quella per la stagione successiva, gli agenti e i rapporti di partnership con altri club (Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari).
Per quanto riguarda la manovra stipendi 2019-20, viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS, per avere depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità di 21 calciatori e dell’allenatore, omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione.
La stessa violazione è contestata per la stagione 2020-21, in relazione agli accordi di riduzione stipendiale di importi sostanzialmente pari a 4 mensilità di 17 calciatori, nella consapevolezza che non vi sarebbe stata alcuna riduzione stipendiale effettiva, in quanto i medesimi importi sarebbero stati riconosciuti agli stessi calciatori (circostanza poi non verificatasi soltanto per Dybala e Cristiano Ronaldo) nelle stagioni sportive successive, così come già concordato fra le parti attraverso scritture private non riportate su moduli federali. Il tutto, inoltre, al fine di postergare negli esercizi successivi i costi correlati agli importi rinunciati dai calciatori prima del 30.06.2021, con ciò peraltro violando il principio contabile di competenza economica e, dunque, in tal modo violando il principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega di A, in punto di equilibrio economico finanziario.
Per quanto riguarda il terzo filone di indagine, quello relativo ai rapporti con gli agenti, si contesta che in diverse situazioni, comprese tra il 2015 e il 2022, il club avrebbe remunerato agenti sportivi per operazioni di trasferimento di calciatori in assenza di una reale attività di intermediazione. Si sarebbe inoltre avvalso, in relazione al trasferimento di alcuni calciatori, di un agente sportivo senza alcun conferimento di mandato. In altri casi avrebbe conferito un mandato “fittizio/non veritiero” ad altro agente. Avrebbe remunerato un agente con un corrispettivo in assenza di una reale attività di intermediazione, al fine di regolare importi dovuti all’agente per la trattativa di un altro calciatore all’epoca dei fatti minorenne o “giovane di serie” (per il quale quindi non poteva essere pattuito alcun corrispettivo).
Relativamente al quarto filone d’inchiesta, contestata alla Juventus la stessa violazione per aver trattato calciatori con Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari, senza depositare i contratti in Lega o depositando contratti diversi da quelli reali. Le posizioni dei sei club saranno valutate con le indagini ancora in corso.