Il doppio ex Balotelli: “City-Inter? Ho il cuore a metà, credo che…”

La finale di Champions League fra Manchester City e Inter sarà anche una sorta di “partita del cuore” per Mario Balotelli. Cresciuto nel vivaio nerazzurro e impiegato regolarmente in Prima Squadra dal 2008 al 2010 (con sei titoli vinti), nell’estate post-Triplete venne ceduto in Inghilterra, dove rimase fino al 2013 conquistando tre titoli, tra cui una Premier da protagonista.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport in vista della partita di Istanbul, Balotelli spiega: “Ho ricevuto tanti inviti per la finale di Istanbul, sono indeciso: credo che mi siederò al centro dello stadio, per evitare equivoci. Il mio cuore è diviso a metà, meglio non dire altro. La testa mi dice che mi piacerebbe vincessero entrambe, ma non si può. L’Inter è indubbiamente in forma, ha tanti giocatori che fanno la differenza. A cominciare dal mio amico Dzeko, ma non trascurerei Lukaku e lo scatenato Lautaro: bellissimo il secondo gol con la Fiorentina”.

Il City è indubbiamente favorito. “L’esperienza mi dice che in finale, in partita unica, è meglio arrivare sfavoriti. E comunque la squadra di Guardiola esprime un gran bel calcio, ma anche quella di Inzaghi è molto efficace. Haaland è straordinario, anche su di lui Mino Raiola aveva avuto un grande intuito. Nel City abbondano gli uomini assist: Guardiola sa bene come servirlo e lui è un cecchino formidabile. La risolve lui? Non ho detto questo, anche l’Inter ha attaccanti di primissimo piano. Sarà apertissima”.

I ricordi

A Milano e Manchester sono concentrati i ricordi più belli della carriera di Balotelli. Sulla Champions nerazzurra, la punta attualmente al Sion afferma: “Il gol al Rubin Kazan mi fece sentire protagonista, per me fu un’esperienza meravigliosa: un ragazzo che tocca il cielo con un dito. E poi alzare quella coppa, mi vengono ancora i brividi“.

Con i Citizens ha condiviso lo spogliatoio con Dzeko: “Con Edin c’era un feeling incredibile. Quando è venuto in Italia dissi subito ad alcuni amici romani: aspettatelo, è un fenomeno. Anche a Milano fa la differenza. Io di quell’anno (2011-12, ndr) ho bei ricordi, a cominciare da quella doppietta al Manchester United”.

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