Nei giorni in cui si chiude la stagione agonistica, con le finali europee alle porte, l’attenzione del mondo calcistico dovrebbe essere focalizzata su questi eventi. Purtroppo in Italia non è così. Pur avendo, dopo anni di sofferenze tre squadre nelle finali, da noi facciamo fatica a concentrarci sull’obiettivo, distratti da vicende giudiziarie che non possono lasciarci indifferenti.
Di ieri la notizia del patteggiamento della Juventus, che ha risolto un colossale falso in bilancio con una multa irrisoria e senza ulteriori penalizzazioni. Siamo al ridicolo e chiamare “giustizia sportiva”, questa serie di decisioni allucinanti, è uno sforzo anche a livello fisico insopportabile.
Ormai è chiaro, la Juventus non poteva essere perseguita per la storia delle plusvalenze. Su un terreno scivoloso sempre difficile da dimostrare e sul quale c’erano già stati dei pronunciamenti, si è fatta la solita cosa all’italiana. La pena ormai è stata inflitta, te la tieni e non protesti, sul resto (ben più grave) chiudiamo un occhio o anche tutti e due, una piccola multina e andiamo avanti. Fermo restando che su eventuali esclusioni dalle Coppe si pronuncerà l’UEFA, ma anche in quel caso vedrete che non calcheranno la mano.
A mio modesto parere, lo dico da tempo e lo ripeto, al di la della vicenda plusvalenze, è fastidiosa e insopportabile la storia degli stipendi. Ci siamo dovuti sorbire per mesi la “barzelletta” dei calciatori che rinunciavano (per finta) allo stipendio. Ricordo perfettamente i titoloni dei giornali compiacenti e dei media in generale, asserviti alla famiglia Agnelli. Società geniale, sempre all’avanguardia, con dei calciatori di grande moralità (non come gli altri) che addirittura mettevano una mano sul cuore e una sul portafogli, per venire incontro alle esigenze della società nel periodo del Covid.
Tutto falso! Era tutto un trucco, neanche ben architettato, ad uso e consumo dei soliti che non vedono e non vogliono vedere. Abbiamo dovuto sopportare anche le lezioni di etica di certi personaggi, pronti a deridere le altre squadre che in accordo con i tesserati all’epoca chiesero uno slittamento dei pagamenti. Tutti hanno posticipato ed onorato alle scadenze i loro impegni. La Juventus no! Ha fatto finta di non dover pagare, poi ha pagato una parte e qualcuno (vedi Dybala e Ronaldo) sta ancora reclamando le sue spettanze.
Poi se con quel mucchio di soldi compri un giocatore di prima fascia (diciamo Vlahovic), sei perfettamente in regola. Paghi una piccola multa, prometti solennemente e con la mano sul cuore, che non lo farai più e amici più di prima. Chi ha rispettato gli impegni, anche facendo dei sacrifici enormi, è giusto che la prenda in quel posto. Questo è il mondo dei furbi e dei senza vergogna. D’altra parte dopo le parole del “presidente” Gravina cosa c’è ancora d’aspettarsi da questa gente?
Chi falsifica le carte va punito con non meno di 20 punti di penalizzazione e una multa ben più salata di quella applicata ieri. Il processo andava fatto alla fine del campionato, con penalizzazione da scontare nella prossima stagione. Tutto ciò in un mondo ideale, dove le regole si rispettano e chi sbaglia paga. Visto che invece nel calcio nostrano vige la legge del più forte o del più prepotente e furbo, inutile lamentarsi. E’ giusto così, abbiamo quello che ci meritiamo e guai a protestare. Per risollevarci il morale seguiamo nei prossimi giorni le 3 finali, sperando soprattutto che i nostri facciano il miracolo. In attesa del 10 giugno: IoTifoInter come ho sempre fatto. E’ la scelta migliore e aiuta sicuramente a riappacificarsi con il mondo.
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