Lautaro Martinez è stato uno dei giocatori ad aver preso parte alla conferenza stampa di vigilia della finale di Champions League tra Manchester City e Inter.
“Sono le due finali piàù importanti per un calciatore. Cambia solo la maglia, ma le sensazioni sono le stesse. Sensazioni uniche e di poter arrivare fino in fondo. Merito al lavoro svolto per tutto l’anno. Siamo ad un passo e dobbiamo essere pronti. Sarà importante per tutto il popolo nerazzurro”.
“Sappiamo che il City è un rivale molto difficile da affrontare. Siamo pronti a contrattaccare, ci siamo preparati bene. Abbiamo ancora due sessioni di allenamento per limre gli ultimi dettagli. Julian Alvarez? L’ho invitato al matrimonio ma non è potuto venire”.
“E’ stato un anno magnifico per me e per la mia famiglia. Sono davvero molto emozionato e soddisfatto di questa stagione, speriamo di finire in bellezza”.
“Quell’infortunio al mondiale ormai è alle spalle. Adesso mi sono ripreso. Ho parlato con Scaloni e mi ha dato la possibilità di riposarmi a fine stagione”.
“Questa partita significa tanto per me e per tutta la squadra. Era un obiettivo. Abbiamo affrontato un girone tosto contro Bayern e Barcellona. Merito nostro se abbiamo passato il turno. Poi siamo arrivati in finale battendo Porto, Benfica e Milan. Ho imparato tanto, sento tanta responsabilità dopo cinque anni che sono all’Inter. Io e tutti i miei compagni saremo pronti”.
“Non so se è così. Noi speriamo solo di portare il trofeo a Milano. Vogliamo giocare una bella partita e portare la coppa a Milano. Per noi è un sogno. Abbiamo lavorato tanto per arrivare qui”.
“Sicuramente la personalità non può mancare. Il cuore ci deve essere sempre, con la voglia di vincere ed alzare trofei. In questi anni abbiamo portato trofei a Mialno che mancavano da tanto tempo. Adesso abbiamo di riportare a Milano il trofeo più importante e daremo il massimo”.
“Sono cosciente di ciò che ha ottenuto Milito con questo club. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra e spero di fare una gran partita domani, di fare magari qualcosa che fece Diego nel 2010”.