Al termine di un’annata esaltante che ci ha visto protagonisti su tutti i fronti, riepiloghiamo in un pagellone la stagione dei calciatori nerazzurri, impegnati in Champions League, Campionato, Coppa Italia e Supercoppa italiana.
Portieri
André Onana: 7,5
Partito dalla panchina, una volta chiamato in causa è diventato un pilastro insostituibile. Le sue capacità con i piedi, la sua reattività e soprattutto le sue doti di leadership, sono state determinanti nei successi della squadra. Da ricordare un paio di parate strepitose nelle gare di Champions.
Samir Handanovic: 6,5
Partito da titolare, è stato poi scavalcato da Onana restando comunque sempre un punto di riferimento per lo spogliatoio. Ha avuto il merito, ogni qualvolta è stato chiamato in causa, di farsi trovare sempre pronto dimostrando la sua enorme professionalità. Da capitano ha anche alzato due coppe ampiamente meritate.
Alex Cordaz: 6,5
Ha avuto poco modo di mettersi in luce, ma ha lavorato sempre bene lontano dai riflettori. Chiamato in causa nell’ultima di campionato, ha sfoderato un paio di interventi di altissima classe che hanno permesso di blindare il terzo posto in classifica.
Difensori
Danilo D’Ambrosio: 6,5
Professionista esemplare e pilastro di un gruppo solido, comincia purtroppo ad accusare gli acciacchi dell’età. Ha dovuto combattere con diversi problemi fisici, ma ogni volta che ha potuto dare il suo contributo non si è mai tirato indietro, lottando con la solita passione e l’attaccamento alla maglia che hanno sempre contraddistinto la sua carriera nerazzurra.
Milan Skriniar: 6
Inizio difficile, che lo ha visto comunque riprendersi e tornare ai suoi livelli nella prima parte della stagione, nella quale ha anche indossato più volte la fascia di capitano. Un infortunio piuttosto serio alla schiena lo ha tolto dalla disponibilità per più di metà campionato. La firma in inverno con il PSG ha avuto contorni ancora poco chiari e che comunque gli hanno fatto perdere quasi completamente l’affetto dei tifosi. Buona fortuna, ma l’addio poteva essere molto diverso.
Matteo Darmian: 7
Una delle più belle realtà della stagione nerazzurra. Alzi la mano chi tre anni fa al suo arrivo pensava di vedere un giocatore del genere. Impiegato in più ruoli, ha sempre svolto il suo lavoro in maniera esemplare. Ha preso il posto di Skriniar e non solo non lo ha fatto rimpiangere, ma in alcuni casi ha fatto addirittura meglio. Da esterno di fascia sia a destra che a sinistra ha fatto vedere le sue migliori qualità, siglando anche reti importanti. Ha riconquistato la Nazionale e ancora per un paio d’anni continuerà ad essere uno dei punti di riferimento della squadra.
Francesco Acerbi: 8,5
Arrivato, per volere di mister Inzaghi, tra lo scetticismo generale, ha pian piano preso pieno possesso della difesa nerazzurra, diventandone un elemento insostituibile. Da centrale o da braccetto sinistro nella difesa a tre ha disputato una stagione impeccabile, uscendo più volte dal campo con la palma del migliore. Sia in campionato che nelle coppe, ha sempre fatto valere la sua esperienza, la sua grande forza fisica e la sua notevole intelligenza. Epiche alcune sue serate in Champions League, culminate con la finale nella quale ha praticamente annullato il temutissimo Haaland. Pilastro della Nazionale, non abbiamo dubbi che anche il prossimo anno sarà un punto fermo dell’Inter.
Stefan De Vrij: 6,5
Qualche problema fisico ha limitato le sue potenzialità. Una volta che Acerbi lo ha scavalcato nelle gerarchie, ha comunque sempre lavorato con grande umiltà. Tanto che nel finale di stagione, quando è stato spesso utilizzato, ha sempre dato il meglio di se, mettendo in campo la sua classe cristallina. Abbiamo ancora ammirato le sue chiusure e le sue doti in fase di ripartenza dell’azione che ne hanno fatto negli ultimi anni uno dei migliori difensori del campionato italiano.
Alessandro Bastoni: 7,5
Inizio di stagione con qualche difficoltà, poi strada facendo è cresciuto in maniera esponenziale. Ormai è una sicurezza assoluta nella fase difensiva, inoltre per tutta la stagione ha dato un saggio della qualità del suo piede sinistro, confezionando assist e lanci da centrocampista aggiunto. Una stagione che ne ha vista la completa maturazione e, con il rinnovo ormai probabile, si avvia a diventare uno dei pilastri del futuro dell’Inter e della Nazionale Italiana.
Esterni
Denzel Dumfries: 6,5
Stagione con luci ed ombre per l’esterno olandese che, partito con buona attitudine, ha pian piano perso un pochino di smalto. Dopo un mondiale ben giocato, ha fatto un’enorme fatica a calarsi ancora nella parte, tanto da perdere anche la titolarità. Nel finale di stagione è nuovamente tornato su discreti livelli, anche se da un giocatore con le sue potenzialità è lecito aspettarsi molto di più, non le continue titubanze ed i numerosi passaggi indietro.
Raoul Bellanova: 6
Pur soffrendo l’impatto con l’ambiente Inter e con uno stadio come San Siro, nel corso del campionato ha dimostrato di avere delle buone qualità soprattutto a livello di corsa. Quando accelera sulla fascia teme pochi rivali. Deve però ancora crescere a livello di precisione e di personalità. E’ giovane, il tempo è dalla sua parte e maturerà sicuramente.
Federico Dimarco: 8
L’ultrà nerazzurro ha disputato una stagione a livelli stratosferici. Titolare fisso della fascia sinistra è stato determinante in un numero incalcolabile di azioni sviluppate dalla squadra. Gol, assist e palloni mai banali per i suoi compagni, sfornati da quel piede sinistro che andrebbe tutelato come patrimonio dell’umanità. La sua fede nerazzurra è stata una molla incredibile in campo nelle circostanze nelle quali c’era bisogno di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Grande giocatore, ancora giovane e con un roseo futuro. Anche lui ormai un nazionale fisso ed un punto fermo della nostra squadra.
Robin Gosens: 6,5
Reduce da un grave infortunio, in avvio ha fatto fatica a riprendere il ritmo partita. Con intelligenza, sacrificio e tanto lavoro, pian piano è tornato sui suoi livelli abituali e nel girone di ritorno si è rivisto finalmente in campo il giocatore che conoscevamo. La sua rete in acrobazia con la Lazio, che gli è costata anche un infortunio alla spalla, resterà negli occhi di tutti come uno dei momenti più esaltanti della stagione.
Centrocampisti
Nicolò Barella: 8,5
E’ senza alcun dubbio il miglior centrocampista italiano e questo già la dice lunga sulle qualità del giocatore sardo. Ancora una stagione ad altissimi livelli, tanti gol, un numero enorme di assist, giocate sempre di qualità e un enorme dinamismo che è il suo marchio di fabbrica. Un pizzico di nervosismo in alcune gare di inizio stagione aveva messo un pochino in allarme l’ambiente. Con il passare delle settimane tutto è tornato alla normalità ed il ragazzo ha dato il meglio di se. Nelle gare che contano, come i veri campioni, è sempre stato determinante sia in Champions che in campionato. Un altro giocatore sul quale l’Inter e la Nazionale potranno contare ad occhi chiusi nel prossimo futuro.
Roberto Gagliardini: 5,5
Non passerà alla storia la stagione di addio del mediano nerazzurro. Utilizzato spesso in spezzoni di gara, ha fatto sempre fatica a calarsi velocemente nel ritmo partita. Probabilmente frenato anche da un fisico piuttosto massiccio, ha dato talvolta l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua. Il suo impegno e la sua dedizione non sono mai mancati, ma purtroppo negli occhi dei tifosi resterà quella scellerata mezzora di gioco al “Maradona” di Napoli. Avrebbe meritato un saluto migliore.
Marcelo Brozovic: 6,5
Alti e bassi per il regista croato nel corso dell’anno. Qualche acciacco ed un infortunio al Mondiale lo hanno tolto dal campo per quasi metà stagione. Con volontà ed applicazione negli ultimi mesi è tornato sui livelli abituali, anche se il vero Brozovic delle stagioni scorse lo abbiamo visto raramente. La squadra ha sofferto meno degli scorsi anni le sue assenze e forse si sta già preparando a fare a meno di lui per il futuro.
Hakan Calhanoglu: 7,5
Inventato regista nel corso della stagione al posto di Brozovic, ha inanellato una serie di prestazioni di altissimo livello, tanto da risultare uno dei migliori centrocampisti del campionato. Non è stato certamente da meno nelle Coppe, dove ha fatto valere il suo enorme tasso di classe. Il centrocampo del futuro avrà in lui uno degli uomini di spicco, che ha già dimostrato di avere doti fisiche e di personalità che in pochi sospettavano. Le sue ormai proverbiali qualità negli assist su calcio piazzato sono state uno degli aspetti vincenti di questa Inter.
Kristjan Asllani: 6
Il ragazzo c’è e le qualità sono indiscutibili. Chiuso da Brozovic e Calhanoglu, ha fatto fatica a trovare un minutaggio importante. Quando è stato utilizzato, ha comunque sempre dimostrato di avere delle buone attitudini, lasciando intravedere un grande futuro davanti a lui.
Henrikh Mkhitaryan: 7,5
Il suo arrivo in estate sembrava quasi una scommessa. Anche se si trattava di un professionista più che conosciuto, inizialmente è sembrato un oggetto misterioso. Una volta trovato l’affiatamento, abbiamo scoperto un centrocampista di enormi qualità e di un’intelligenza assolutamente superiore alla media. Grandi doti fisiche e di corsa che, unite al suo sesto senso nel conoscere il movimento della palla, ne hanno fatto uno degli intoccabili nel corso della stagione. Il turnover valeva un po’ per tutti, ma non per Micki, chiamato spesso ogni tre giorni a dare il suo contributo determinante alla squadra. Un contributo che non è mai mancato.
Attaccanti
Lautaro Martinez: 8,5
La stagione della consacrazione per il Toro di Bahia Blanca. Leader incontrastato dell’attacco e talvolta anche capitano della squadra, è ormai senza alcun dubbio il giocatore copertina di questa Inter. Nell’anno appena trascorso ha compiuto ancora un’ulteriore passo avanti nella sua maturazione. Il titolo di campione del mondo con l’Argentina non ha fatto altro che dare maggiore solidità alle sue certezze. I quasi trenta gol realizzati nelle varie manifestazioni, gli assist per i compagni, le rincorse sugli avversari, i contrasti anche duri con i difensori sono un marchio di fabbrica dell’attaccante argentino. Il suo destino sembra ormai scritto: entrare nella ristretta cerchia di quei giocatori che hanno fatto la storia dell’Inter.
Edin Dzeko: 7
Giocatore di classe cristallina, nella prima parte di stagione è stato uno dei trascinatori della squadra. Le sue reti, le sue giocate e la sua posizione sempre intelligente in campo ne hanno fatto un punto di riferimento per il gioco della squadra. Col passare delle settimane ha finito per pagare un pochino pegno alla fatica e alla carta d’identità, restando comunque sempre un giocatore di grande affidabilità, che fino all’ultima gara della stagione ha dato il meglio di se stesso sul campo di gioco.
Romelu Lukaku: 7
Tornato con le migliori intenzioni, ha dovuto fare i conti con un incidente piuttosto serio che lo ha limitato per gran parte della stagione. Con un fisico come il suo c’è voluto un lavoro enorme ed una pazienza indescrivibile per tornare ad altissimi livelli. Grazie alla sua testardaggine, allo staff e alla società, ci è riuscito e negli ultimi due mesi abbiamo rivisto il vero Romelu Lukaku. Una decina di gol e diverse giocate decisive che hanno indirizzato per il meglio le competizioni dell’Inter. Vedremo come evolverà il futuro, ma è chiaro che il Lukaku che abbiamo visto nell’ultima fase di stagione farebbe più che comodo all’Inter del prossimo anno.
Joaquin Correa: 5,5
Una stagione non positiva per il giocatore argentino. Bersagliato da diversi infortuni, ha dato un contributo non certo determinante alla squadra. In alcune circostanze è riuscito a far vedere le sue grandi qualità, ma nella maggior parte dei casi è stato quasi ininfluente. Troppo spesso fuori dal gioco e con scarse doti di grinta, il Tucu ha finito spesso per nascondersi in campo quando invece c’era bisogno di un supporto più concreto. La sua classe non è in discussione, ma probabilmente un campionato meno tattico, come quello spagnolo, potrebbe essere nelle sue corde.
Allenatore
Simone Inzaghi: 8,5
Spesso in discussione, specialmente sui social per alcune sconfitte di troppo in campionato, ha dimostrato a gioco lungo di essere un allenatore coi fiocchi. Non si è mai fatto trascinare nella polemica e ha sempre risposto sul campo alle accuse, spesso gratuite ed infondate, che gli venivano lanciate. Ha avuto sempre la squadra in pugno e nelle gare decisive, specie nelle coppe, non ha mai sbagliato un colpo, compresa la finale con il Manchester City. La crescita di Lautaro Martinez e Bastoni, le qualità di Acerbi, l’invenzione di Calhanoglu regista, la titolarità di Onana, l’inserimento graduale di Lukaku, sono solo alcune delle medaglie che il mister può appuntarsi al petto con orgoglio. Ci ha fatto vivere delle notti magiche che probabilmente nessuno di noi aveva il coraggio di sognare. Di questo non possiamo che essere grati a un mister gentile ed educato, mai sopra le righe, tanto difficile da trovare in questo mondo del calcio. Ha meritato ovviamente la riconferma, sta già lavorando per il futuro e per quella seconda stella che è nell’immaginario di tutti i tifosi dell’Inter.
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