Simone Inzaghi inizia oggi il suo terzo anno da allenatore dell’Inter. Il tecnico piacentino lo ha sottolineato con soddisfazione durante la conferenza stampa della nuova stagione. “Essere qui al terzo anno è motivo di grande orgoglio. Tutti gli anni abbiamo sfide imortanti davanti a noi. Il percorso nelle coppe è stato pressoché perfetto. In campinato avremmo dovuto chiaramente fare meglio e cercheremo di lavorare su questo”.
Terzo anno sì, ma con un giallo. Inzaghi inizierà la stagione con il contratto in scadenza (giugno 2024). Il rinnovo, che sembrava cosa fatta dopo la finale di Champions ad Istanbul, non è ancora arrivato. Sembrava cosa automatica e meritata dopo lo gli ultimi due strepitosi mesi della stagione 22-23. Forse saranno le troppe faccende di calciomercato? Oppure una scelta cautelativa della società dopo i recenti casi con Antonio Conte e Luciano Spalletti (andati via con il contratto ancora in vigore)? Negli scorsi anni la scelta di rinnovare il contratto agli allenatore si è rivelata assai rischiosa e molto costosa. Ricordate i 7 milioni di buonuscita a Conte? Il caso Spalletti sia con l’Inter che con il Napoli? Non è neanche da escludere che sia stata una scelta dello stesso Inzaghi quella di rinviare il rinnovo. Oppure che le parti si siano ridate appuntamento più calma a campionato iniziato, con un bel filotto di risultati.
In conferenza stampa Inzaghi ha dribblato il tema: “La società sa il mio pensiero. Quello che mi preme di più è il campo e il lavoro che comincerà domani. Ho già detto al presidente che sono molto sereno”. Il lavoro e il campo. Sì, perché il lavoro che inizia oggi ad Appiano Gentile sarà incentrato su un obiettivo: lo Scudetto, la seconda stella che Inzaghi ha più volte detto che vuole regalare ai tifosi nerazzurri. E c’è una statistica ricordata oggi da Gazzetta dello Sport che fa ben sperare: “Inzaghi, ormai nella storia dell’Inter, sarà felice nel sapere che prima di lui anche altri giganti hanno aspettato due anni prima di vincere lo scudetto al terzo tentativo: il mago Herrera, Bersellini e Trapattoni sono lì ad indicare la via”.
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