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PAROLA ALLA REDAZIONE DI IOTIFOINTER.IT: Lukaku, proprietà e mercato

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Nell’era del digitale, dove la notizia è alla portata di tutti e soprattutto in poco tempo, è difficile potersi distinguere con idee fresche e non contaminate dal politically correct o non correre dietro a titoli sensazionalistici, dettati dall’economia del clickbait. Noi di iotifointer.it cerchiamo sempre di sottoporvi notizie filtrate e ponderate, ma oggi vi offriamo di più: oggi potrete entrare all’interno della nostra redazione dove, nonostante pensieri divergenti, ci si trova d’accordo su alcuni punti essenziali che riguardano l’Inter.

SITUAZIONE LUKAKU E MERCATO: ALCUNI PARERI DELLA REDAZIONE

Una discussione è nata in seguito alla clamorosa notizia dell’accordo (pare) fra Lukaku e la Juventus precedente alla finale di Istanbul e poi concretizzatosi successivamente. Come ci si comporta davanti a questa notizia? Cosa pensa il tifoso, cosa un giornalista che deve scriverci il pezzo? Non è mai semplice scindere i due lati, siamo esseri umani e l’imparzialità, per quanto necessaria, è spesso contaminata dall’istintività emotiva.

La discussione è nata grazie al commento della redattrice Giuseppina Citera: “Lukaku ha dichiarato che non sarebbe mai andato alla Juventus, ma alla fine ha accettato la loro offerta. Lui può scegliere la sua destinazione in base alle proprie ambizioni. L’errore è stato pronunciare quelle parole e spingere per tornare, visto che quello non era il suo obiettivo. La storia con l’Inter meritava un finale diverso. Romelu è stato uno dei protagonisti dell’ultimo scudetto e quelle prestazioni gli hanno permesso di rilanciarsi a livello personale. Un rendimento che ha attirato l’attenzione del Chelsea, che lo ha acquistato per 115 milioni. Il ritorno a Londra non ha prodotto buoni risultati e alla fine Lukaku ha deciso di tornare all’Inter. In quel caso la società gli ha riservato un trattamento speciale, perchè lo ha accontentato. Tutto questo però non è bastato per chiudere il rapporto in modo positivo. In generale Marotta, Ausilio e Baccin stanno lavorando per allestire una rosa competitiva, nonostante le poche risorse economiche a disposizione. Il lavoro non è completo, ma sono già arrivati profili esperti come Cuadrado, Sommer e Audero. Nello stesso tempo sono stati presi alcuni giovani come Bisseck, Frattesi e Samardzic, che devono dimostrare di essere all’altezza di giocare nell’Inter. L’obiettivo è lo scudetto, ma oggi è difficile fare una previsione. Le prime partite forniranno le prime indicazioni e più avanti sarà possibile capire l’andamento della stagione”.

La prima risposta è arrivata da Nicola Santucci, desk e uomo social del sito:

La verità la sapremo solo tra qualche mese. Quello che penso è che Lukaku ci ha fatto vincere uno scudetto (’20-’21) ma ce ne ha fatto perdere uno (’21-’22 salutando a 10 giorni dall’inizio del campionato) e sta complicando anche il prossimo. Sia chiaro, io sono uno dei primi ad essere favorevoli al suo ritorno in nerazzurro (prima del suo tradimento ovviamente) e resto preoccupato per il reparto avanzato in vista del prossimo campionato, in quanto Big-Rom ti garantiva quel numero di gol per puntare alla vittoria del campionato. Una domanda mi resterà in testa nelle prossime settimane: ma l’Inter voleva davvero di accontentare il Chelsea e spendere 40 milioni per Lukaku? Ho come l’impressione che per la dirigenza il comportamento di Romelu sia stato più un sollievo (il fatto di non dover spendere 40 milioni per un 30enne) che un fastidio.

Sul mercato svolto fino ad oggi non dò alcun giudizio. Sono abituato da sempre a dare voti al mercato solo dopo aver visto i risultati sul campo. Posso solamente allinearmi al pensiero dai miei colleghi. Marotta e Ausilio stanno lavorando al massimo con pochissime risorse per dare ogni anno un’Inter competitiva. Lo sta facendo anche quest’anno. La proprietà? La situazione è abbastanza deprimente per chi guarda dall’esterno, ma Zhang ha il merito di riuscire a mantenere saldi una dirigenza ed un ambiente che difficilmente, nelle stesse situazioni, un altro presidente sarebbe riuscito a fare”.

Senza dubbio una chiave di lettura libera da pregiudizi, soprattutto stante la situazione attuale, ovvero quella relativa al mancato arrivo dell’attaccante (titolare, riserva sta a Inzaghi poi decidere). Anche la risposta del redattore Giuliano Santucci, suo papà, tuttavia, non è da meno. Molto matura nella sua complessità e che fa vedere la realtà sotto un punto di vista decisamente positivo:

Mi pare che la società stia prendendo (giustamente) una linea molto decisa verso i capricci dei tesserati: Lukaku si è comportato malissimo e quindi vada dove vuole; Brozovic si è comportato per quasi tutta la stagione…svenduto senza ripensamenti; Skriniar che ha provato a fare il furbo con i tifosi e poi era d’accordo da un anno con il PSG…via senza pietà anche a costo di rimetterci tanti soldi. Una società seria si deve comportare così, mai diventare succube di qualche suo giocatore. In quanto a Scamacca, visto che molti si stanno stracciando le vesti, stiamo parlando di un giocatore di media qualità che non vale tutti quei soldi, nemmeno quanto offerto dall’Inter…poi scusate uno che scegli e l’Atalanta evidentemente non si sente pronto per San Siro, quindi vada pure tranquillo, troveremo altro e migliore. Mi fido dei nostri dirigenti, Marotta e Ausilio di valutazioni ne sbagliano molto poche e con i soldi che hanno a disposizione stanno facendo miracoli. Il mercato si anima alla fine, vedrete che faremo i due colpi che mancano, un pochino di fiducia! Sembra che siamo allo sbando ma non è vero. Il Milan ha preso 4/5 sconosciuti spacciati per fenomeni e lo scorso anno abbiamo visto che squadra fosse. Il Napoli è fermo e rischia Osimhen, La Juve se non vende non compra, La Roma peggio mi sento, ma insomma che cosa pretendiamo…ragazzi siamo in Italia purtroppo funziona così!“.

PROBLEMI DELLA PROPRIETÀ: GIUSTO COSÌ?

Non può mancare anche un mio giudizio, Matteo Tombolini, proprio sull’ultima affermazione di Giuliano.
Sì, è vero, le altre squadre sono praticamente immobili sul mercato, ma “mal comune mezzo gaudio” non deve essere la nostra filosofia. Soprattutto con una proprietà che fa fatica a vedere un futuro che vada oltre maggio 2024 (mese di restituzione del prestito di Oaktree con gli interessi). Molto difficile, altresì, lavorare fra le incertezze dettate dal bilancio e dal SA, che non permettono di sborsare anche un centesimo di più del dovuto per un giocatore che l’Inter ha ritenuto necessario e funzionale al progetto”.

La replica matura e sensata di Giuliano alle mie perplessità:

Sulla gestione condivido e ripeto che non è facile lavorare in questo modo. Onore e merito dunque a Marotta, Ausilio, Baccin ecc…Io mi fido di loro e raramente sono rimasto deluso. Vi ricordo un dettaglio: tra i giocatori che davvero hanno reso poco o nulla negli ultimi anni, ce ne sono 3 che sono stati pallini degli allenatori: Nainggolan di Spalletti, Vidal di Conte e Correa di Inzaghi e vi ricordo anche che Ausilio è stato sempre contrario al loro acquisto, salvo poi cedere per non dare subito una delusione all’allenatore, fosse stato per lui non ci avrebbe speso un centesimo. Ecco perché sono e resto tranquillo, abbiamo dirigenti che sanno di calcio…fidiamoci di loro!“.

Parola al fondatore del sito Gianluca Giandomenico.
Su Lukaku non mi straccerei le vesti, è innegabile che uno con le sue caratteristiche, se tirato a lucido, nella nostra serie A fa la differenza ma se dentro non sente più la passione per il nerazzurro è giusto che approdi in altri lidi. Quanto ai nostri dirigenti io mi fido, Marotta raramente sbaglia colpi, l’unico rimprovero che ho da fargli è che nel momento difficile del campionato non ha difeso abbastanza il nostro mister da certa stampa ma si muoveva invece per sondare un eventuale dopo Inzaghi. Bene Sommer, io avrei trattenuto Handanovic ancora un anno e Scamacca non è stato mai un vero obiettivo dell’Inter”.

Questo invece il commento del redattore Andrea Gussoni.
Il problema non è che Romelu Lukaku passi dall’Inter alla Juventus, è già successo in passato anche a campioni che sono stati capaci di far bene con entrambe le maglie senza per forza finire nel libro nero dei tifosi. Col tempo nella maggior parte dei casi il rancore passa, da entrambe le parti. Il problema è il modo e ormai hanno capito tutti che cosa sia successo: capita che i tifosi e a volte anche i giornalisti scoprano solo in un secondo momento una trattativa di mercato ma stavolta sono stati i dirigenti dell’Inter a rimanere sorpresi dall’accaduto e questo, giustamente, non poteva essere accettato. Lukaku, al netto degli errori commessi nell’ultima finale di Champions League e non solo, sarebbe probabilmente più forte e sicuramente più pronto di qualsiasi altro attaccante prenderà il suo posto in rosa ma il messaggio è chiaro: l’Inter (e la serietà) prima di tutto. Alla fine tutto andrà a posto ma non avrei sistemato con abbondanza e anticipo il centrocampo per arrivare a due settimane dall’inizio con buchi in porta e in attacco”.

Il commento del redattore Nicolò Casali.

“La società, negli anni, ha commesso vari errori che adesso deve rincorrere, come non vendere Skriniar (dopo aver dimostrato di non essere un braccetto) o aver abbandonato Dybala la scorsa estate in favore di un Lukaku che l’ha tradito prima e dopo. Oggi come allora, l’Inter si trova costretta a fare le nozze coi fichi secchi. Non condivido alcune scelte della dirigenza. A centrocampo avrei puntato sul giovane Fabbian e su Sensi che si sta comportando molto bene nelle amichevoli. In difesa avrei tenuto D’Ambrosio, che è stato ceduto al Monza. Per quanto giovani, promettenti e con formule “vantaggiose, siamo sicuri abbia senso spendere 70 milioni per Frattesi e Samardzic? Per gli stessi ruoli si sarebbero liberati a parametro zero elementi validi come Kamada e Tielemans, anche se magari avrebbero avuto richieste più esose in termini d’ingaggio (così come anche Ndicka che è andato alla Roma), ma di certo non ti avrebbero vincolato a rincorrere continuamente al dover fare cassa e trovare formule fantasiose, e magari sarebbero usciti più soldi per l’attacco che, purtroppo, è un’incognita perché Thuram non sembra adattarsi al ruolo di centravanti. I nomi che circolano per rinforzare il reparto non scaldano. Sanchez è una seconda punta, mentre Morata potrebbe essere quello giusto, ma ha sempre fatto pochi gol”.

Evidenti limiti caratteriali del giocatore secondo il redattore Simone De Stefanis.
“Lukaku ha seri problemi di autostima, per certi versi anche immotivati. Questi si ripercuotono sul campo, nel momento in cui puntualmente fallisce occasioni clamorose nelle partite decisive (vedi finali di Champions ed Europa League, o la partita decisiva del Belgio ai Mondiali contro la Croazia), ma anche fuori, quando appare costantemente affannato nella ricerca della strada maestra. Non può essere un caso che il meglio della sua carriera lo abbia dato in concomitanza alla presenza dell’allenatore che più di ogni altro lo ha fatto sentire leader, numero uno, ovvero Antonio Conte. E allo stesso modo non può essere una sorpresa che abbia deciso di scappare nuovamente, al termine di una stagione in cui si è sentito pesantemente messo in discussione da Simone Inzaghi, che in ogni gara cruciale gli ha preferito Dzeko. La chiave non sta nell’ingaggio superiore che gli ha promesso la Juventus: quello del belga è (e sarà sempre, arrivato a 30 anni) un problema di personalità”.

MERCATO:
Un difetto che emerge nuovamente dal mercato dell’Inter è la tendenza a fidarsi (troppo) delle strette di mano virtuali e degli accordi verbali con i calciatori. È successo lo scorso anno con Bremer che si era promesso ai nerazzurri, poi con Skriniar che aveva garantito il rinnovo di contratto e adesso, sorpresa delle sorprese, con Lukaku. L’Inter dà l’impressione di non avere, in casi come questo, un piano B, C o D ben definito. D’altro canto, bisogna però riconoscere come la scelta dell’attaccante sia cruciale per la stagione ed è dunque lecito che Marotta e Ausilio, insieme a Inzaghi, si stiano prendendo del tempo per valutare l’opzione migliore.

PROPRIETÀ:
Chiudiamo con il capitolo proprietà. Se in merito alla vicenda Lukaku è difficile addossare responsabilità di sorta a Zhang, che aveva messo sul tavolo i 35 milioni più bonus necessari cui era seguito l’ok del Chelsea, differente è il discorso che riguarda altri settori come la porta o la difesa. L’Inter ha incassato 75 milioni dai soli Onana e Brozovic, oltre ai 100 (e più) dalla splendida campagna europea. Difficile accettare la logorante attesa per i portieri volta al risparmio di cifre irrisorie, terminata solo ieri con gli arrivi di Sommer e Audero, così come è frustrante non aver ancora sostituito Skriniar con un nome affermato (Bisseck è una scommessa che potrà anche rivelarsi felicissima, ma servono garanzie di affidabilità). La gestione Suning, quindi, inevitabilmente rallenta la crescita dell’Inter, ma su Lukaku proprio no, non prendiamocela con Zhang.

Infine l’opinione sul mercato del collaboratore Nicolò Casali:
La società, negli anni, ha commesso vari errori che adesso deve rincorrere, come non vendere Skriniar (dopo aver dimostrato di non essere un braccetto) o aver abbandonato Dybala la scorsa estate in favore di un Lukaku che l’ha tradito prima e dopo. Oggi come allora, l’Inter si trova costretta a fare le nozze coi fichi secchi. Per questo, nei ruoli scoperti, mi sarei affidato più che altro o ai parametri zero o a soluzioni interne come lo stesso Fabbian, D’Ambrosio o a Sensi che ora sta brillando nelle amichevoli. L’attacco, purtroppo, ho paura che potrà essere il nostro punto debole perché Thuram non sembra adattarsi al ruolo di centravanti, e i nomi che circolano per l’altro slot non scaldano, chi per un motivo chi per un altro.

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Matteo Tombolini