Nel suo editoriale a Gazzetta dello Sport, il giornalista Stefano Agresti è tornato a parlare della clamorosa vicenda Samardzic.
“L’Inter ha vissuto l’estate dei grandi rifiuti: si è vista sbattere le porte in faccia da troppi giocatori, da Lukaku a Scamacca, e si tratta di situazioni che hanno lasciato evidenti cicatrici. I segni sono rimasti nella forza dell’organico, come abbiamo già scritto, e anche nella considerazione generale sul mercato del club. C’è però un no – forse il più clamoroso per modalità e tempi – per il quale è complicato attribuire le responsabilità alla società di Zhang: quello di Samardzic (…)”.
“Sarebbe stato probabilmente più semplice andare incontro, almeno un po’, alle nuove richieste della famiglia di Samardzic – continua il suo editoriale – un piccolo ritocco all’ingaggio, una commissione rivista al rialzo e tutto sarebbe andato a posto. Ma non sempre si può cedere a pretese che somigliano a ricatti. E stavolta l’Inter non lo ha fatto, a costo di rischiare di perdere un talento. Il caso Samardzic è la conferma che spesso agenti e parenti combinano disastri; quando si mettono assieme, la miscela può diventare esplosiva”.
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