Franco Vanni su La Repubblica scrive così di Cagliari – Inter.
“L’impressione è che Inzaghi prima di partire per le ferie sia riuscito a congelare l’Inter spettacolare della fine della scorsa stagione, e l’abbia poi scongelata tale e quale nel caldo di agosto. A Cagliari come già a San Siro col Monza, i nerazzurri hanno fatto tutto quel che volevano, come volevano, e dando anche l’impressione di divertirsi. Nella squadra che ha vinto 2-0 nel vento bagnato di Sardegna — l’unica a non avere subito gol in questa Serie A — tutti meritano complimenti. Ma un discorso a parte lo merita Lautaro Martinez, che ha deciso di ricordare a se stesso e tutti il motivo per cui ha stampato il numero 10 sulla schiena e in tasca il passaporto argentino. Schierato tre passi dietro Thuram, ha volato e punto sulla trequarti, che nella scorsa stagione era feudo di Edin Dzeko. Il gol del 2-0, che ha spazzato via le flebilissime speranze di resistenza del Cagliari, è pura arte performativa: Lautaro riceve palla da Dimarco, stoppa in corsa, se la porta sul destro, finta leggero ingannando tre avversari, infine supera Radunovic sul suo palo, segnando quella che probabilmente è la più bella rete del campionato finora. Sicuramente è stata il coronamento di quarantacinque minuti in cui l’Inter si è tolta ogni sfizio, compreso tenere la palla per il settanta per cento del tempo.
La gara è stata poco più che un allenamento, con l’eccezione lodevole dei primi tre minuti in cui il Cagliari, spinto da uno stadio bellissimo, ha dimostrato di non avere paura. Col senno di poi, forse un po’ di timore sarebbe stato saggio averlo. L’Inter si è presa ogni francobollo di campo libero, e la Domus Arena per i ragazzi di Ranieri si è trasformata in una trappola. La tagliola stava per scattare già dopo un quarto d’ora ma Lautaro ha colpito il palo, ed è poi effettivamente scattata dopo venti minuti quando Thuram — ottimo dall’inizio alla fine — ha mandato in gol Dumfries. Da lì l’Inter si è concessa una gara di gestione e controllo, con due soli acuti nel finale, uno per parte: un palo di Çalhanoglu e un bel tentativo di Azzi, che ha trovato Sommer prontissimo”.
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