Benjamin Pavard è un nuovo giocatore dell’Inter. Dopo l’arrivo a Milano di ieri sera, il giocatore ha svolto le visite mediche e nel pomeriggio ha messo la firma sul contratto di cinque anni. In serata è arrivato il comunicato ufficiale dell’Inter. “Il difensore francese classe 1996 arriva a titolo definitivo dal Bayern Monaco” si legge.
Una carriera è fatta di tantissimi giorni, partite, momenti: alcuni di questi però restano indimenticabili e cambiano per sempre la vita di un giocatore. L’attimo che ha illuminato definitivamente la stella di Benjamin Jacques Marcel Pavard è noto: si tratta del 57′ di Francia-Argentina del 30 giugno 2018, ottavo di finale del Mondiale di Russia. Un gol meraviglioso, che l’ha portato di diritto nella leggenda del calcio francese.
La storia di Pavard però parte da molto più lontano, da Maubeuge, cittadina nel dipartimento del Nord dove Benjamin è nato il 28 marzo 1996. Un luogo lontano dalle luci della ribalta, dove il nuovo difensore nerazzurro ha mosso i suoi primi passi. Pavard è cresciuto a Jeumont, villaggio di circa 10.000 anime al confine con il Belgio: qui ha iniziato il suo cammino nel calcio. Una passione trasmessa da papà Frédéric, ex giocatore di terza divisione francese, che riempiva di regali il piccolo Benjamin: sempre lo stesso regalo, sempre un pallone da calcio.
Dopo gli inizi nel Jeumont, Pavard entra nel settore giovanile del Lille, la squadra del suo cuore, a 9 anni: quattro volte a settimana i suoi genitori lo portano ad allenarsi, coprendo quei 100 km che separano le due città. Benjamin si trasferisce presto per inseguire il suo sogno: anni di sacrificio e crescita, che lo portano all’esordio in prima squadra in Ligue 1 nel gennaio 2015 contro il Nantes.
Due stagioni, poi il passaggio in Germania, destinazione Stoccarda: con i biancorossi Pavard gioca tre anni, collezionando 88 presenze e una promozione in Bundesliga. Proprio mentre gioca nello Stoccarda la sua carriera cambia grazie al Mondiale del 2018: Benjamin viene convocato a sorpresa da Didier Deschamps, ma in Russia diventa un perno dei Bleus che vincono la Coppa del Mondo, giocando 6 partite e segnando quella rete straordinaria contro l’Argentina, che viene premiata come miglior gol del torneo.
Da lì la carriera di Pavard decolla definitivamente: nel 2019 passa al Bayern Monaco e nell’arco delle prime due stagioni vince da protagonista ogni singolo trofeo disputato, diventando decisivo con un gol nella finale del Mondiale per Club contro il Tigres. In totale con il Bayern gioca 163 partite, segna 12 gol e vince 11 trofei: un percorso costellato di successi e trionfi.
Duttilità, esperienza e tanta voglia di vincere: Pavard è pronto a portare tutta la sua classe anche in nerazzurro.
WelcomeBenjamin
Trattativa conclusa: i dettagli
L’ultimatum fissato da Marotta è stato rispettato. La telenovela di mercato tra Inter, Bayern Monaco e Benjamin Pavard è finalmente ai titoli di coda. Dopo l’ottimismo delle ultime ore, il club tedesco ha dato il tanto atteso via libera al giocatore per il trasferimento. La conferma è arrivata da tutti i principali epserti di calciomercato, da Gianluca Di Marzio a Fabrizio Romano. Benjamin Pavard sarà un nuovo giocatore nerazzurro. Nelle casse del Bayern andranno 30 milioni di euro più 2 di bonus, cifre che erano state accordate nei giorni scorsi. Per il giocatore è invece pronto un contratto di 5 anni da circa 4 milioni netti a stagione.
Secondo Pasquale Guarro, Pavard potrebbe raggiungere Milano già in serata. Il francese potrebbe dunque sostenere le visite mediche e firmare il contratto già nella giornata di domani in modo da aggregarsi il prima possibile al gruppo di Simone Inzaghi, atteso domenica prossima dall’impegno contro la Fiorentina a San Siro (ore 18.30). Il difensore attualmente al Bayern Monaco occuperebbe l’ultimo slot mancante nella rosa, ovvero la casella occupata dal solo Darmian.
Il giorno di Pavard
Oggi è il giorno di Benjamin Pavard. Il Bayern ha ribadito che vuole accontentare il giocatore e lasciarlo andare. L’Inter ha scelto di dare fiducia ai bavaresi, concedendo ancora qualche ora per permettere di sbloccare la situazione. In viale Liberazione continua a prevalere l’ottimismo, ma, in ogni caso, non si andrà oltre questo pomeriggio. Per le 15, infatti, è previsto un ulteriore e, a questo punto, definitivo confronto con il club tedesco. Del resto, il pericolo è quello di andare fuori tempo massimo, nel senso che Marotta e Ausilio non possono correre il rischio di rimanere senza il difensore invocato da Inzaghi. Chiaro che ormai si tratti di una situazione limite. Ma se il club nerazzurro ha concesso altro tempo, significa che si sente sufficientemente al sicuro.
Perchè nel futuro di Pavard ci sarà (comunque) l’Inter
Per Pavard l’ottimismo è alto. Al punto che, in caso di fumata bianca, il club immagina di accogliere il francese a Milano per le visite mediche già domani mattina. La Gazzetta dello Sport: “La realtà è che dentro il club bavarese è in atto una vera e propria guerra di posizione intorno a Pavard. Una battaglia che vede da un lato il tecnico Tuchel, irremovibile sulle sue esigenze tecniche, e dall’altro la società, che invece ha tutta l’intenzione di cedere il giocatore per incassare 30 milioni di euro”.
Pavard ha ribadito in ogni modo di non voler restare più in Germania, il giocatore è in scadenza nel 2024, il Bayern lo perderebbe a zero se non lo cedesse subito. E l’Inter, se l’affare non dovesse concludersi adesso, pare abbia già l’accordo col giocatore per prenderlo a zero tra un anno.
Pavard, la Gazzetta dello Sport fa squillare un campanello d’allarme
La Gazzetta dello Sport parlando di Benjamin Pavard ha fatto suonare quello che ha definito nel titolo di un pezzo che è stato pubblicato sulla sua versione online come un campanello d’allarme: “Le qualità tecniche o l’esperienza di Benjamin Pavard non si discutono e valgono un importante investimento economico, ma nel passato del 27enne francese ci sono un paio di episodi che potrebbero causare l’accensione di una spia di allarme sul cruscotto di chi lo vuole ingaggiare”.
Le parole di Pavard
“La questione riguarda la propensione del difensore a “rispondere” agli stress test che la vita – e il calcio di alto livello – di tanto in tanto ti presentano. Per esempio, lui stesso a Le Parisien aveva spiegato quanto la pandemia di coronavirus e il conseguente lockdown lo avessero segnato, cambiato, messo in difficoltà. “Ho sofferto di depressione in quel periodo, c’era qualcosa di sbagliato nella mia testa”. Ovviamente le parole di Pavard testimoniano una sensibilità sopra la media e anche il coraggio di parlare pubblicamente di momenti così difficili, ma il riferimento a “un paese” non suo e alla lontananza da famiglia e amici restano grattacapi per un club pronto a investire 30 milioni di euro per – appunto – offrirgli una nuova esperienza all’estero”.
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