Alla Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi ha parlato dell’Inter di Simone Inzaghi e del derby in programma il prossimo 16 settembre.
“Serve un Milan corto e aggressivo per mettere in difficoltà l’Inter. I nerazzurri potrebbero soffrire un pressing piuttosto alto, se fatto con i tempi giusti. Si tratta di disegnare una squadra che sappia muoversi in modo compatto e organizzato: undici uomini in posizione attiva con e senza il pallone. Questo deve essere il traguardo che Pioli si pone in testa. Altrimenti, se quando avanza l’Inter, i tre attaccanti del Milan non rientrano, tutto si complica e si corrono rischi seri.
Già, perché i nerazzurri sanno essere spietati: hanno esperienza, energie fisiche da spendere e uomini che, con una semplice giocata, possono spostare l’indirizzo della partita. La squadra di Inzaghi, bravo allenatore e ottimo tattico, ha nella solidità difensiva il punto di forza. Dopo tre partite non ha ancora subito nemmeno un gol, e questo è un merito non da poco perché significa che c’è comunicazione tra i reparti, che tutti si aiutano e collaborano. Tuttavia, a livello complessivo di manovra, bisogna ammettere che i nerazzurri puntano molto sul contropiede: hanno gli elementi adatti per quel tipo di gioco. Velocità, potenza e poi, una volta perso il pallone, rientri immediati in posizione difensiva senza badare troppo al pressing. (…)
Da ciò che si è visto in questo inizio di campionato, l’Inter punta come sempre sulle qualità individuali dei tanti campioni a disposizione di Inzaghi: bravissimo Lautaro, ma anche Thuram che si è calato perfettamente nella nuova realtà. Al contrario il Milan si affida di più al gioco, cerca di arrivare in porta attraverso la manovra, partendo dal presupposto mai troppo compreso in Italia che il calcio è uno sport collettivo. Sarà una sfida tra due modi diversi d’interpretare il calcio. La speranza è che il divertimento non manchi”.
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