Inzaghi: “Sembra che l’Inter debba vincere anche l’Europeo. Frattesi e Barella simili, ma…”

Finalmente ci siamo: dopo la lunga sosta, è tempo di derby di Milano. Simone Inzaghi, tecnico nerazzurro, presenta la stracittadina alla quale entrambe le squadre meneghine arrivano prime a punteggio pieno. Ecco le sue parole:

Il Milan è forse la squadra che più ha sorpreso in questo inizio. Quanto è importante dare continuità alla vostra idea di calcio?

“Il Milan, come l’Inter, ha impressionato in queste prime tre partite. Questa è solo la quarta giornata, ma sarà una partita importante che vogliamo fare nel migliore dei modi”.

Come si tiene fuori un Frattesi così?

“Davide è un giocatore che all’Inter abbiamo voluto tutti fortemente, lavora da due mesi molto bene con i suoi compagni. Poi io devo fare delle scelte e sono contento di doverle fare, ve lo dicevo lo scorso anno quando c’era un momento in cui le scelte erano obbligate. Poi, negli ultimi 2-3 mesi, con tutti a disposizione ho potuto fare delle scelte e l’Inter è migliorata tantissimo, proprio come sto facendo ora”.

Quanto è importante battere il Milan a livello di consapevolezza?

“Sappiamo tutti l’importanza della partita e cosa rappresenta il derby per noi, la società, i tifosi. Non è stata la stessa preparazione delle altre partite vista la sosta, vale anche per gli altri allenatori. Spero che Cuadrado si possa allenare nel migliore dei modi e che Sanchez oggi stia bene. Spero di avere tutti a disposizione”.

L’Inter è simile all’anno scorso come titolari, il Milan è diverso. Che impressione ha avuto?

“Nell’undici iniziale noi abbiamo cambiato 2 giocatori, il Milan 3-4. Sono due squadre che si sono rinnovate, che sono partite molto bene ognuno con la propria identità. Domani non è una partita decisiva ma sappiamo tutti il ruolo che riveste per la nostra città e i nostri tifosi. Tutte e due le squadre faranno del proprio meglio”.

Nella preparazione alla gara avete guardato solo le sfide di campionato o anche della Champions nella scorsa stagione?

“Ci siamo affrontati tante volte, ma i principi restano gli stessi. Abbiamo guardato le prime tre partite di campionato per trarre indicazioni sul Milan”.

L’Inter ha vinto gli ultimi quattro derby senza subire gol. Quanto è importante arrivare consapevoli del vostro valore e quanto è rischioso sentirsi più forte? Pensi di fare qualcosa di speciale per limitare Leao?

“Leao sarà un osservato speciale, un grandissimo giocatore che in questi anni ha fatto benissimo e quindi cercheremo di prendere delle contromisure come abbiamo sempre fatto. È un giocatore di grandissima qualità come ne ha l’Inter. Per quanto riguarda i quattro derby dell’anno scorso posso dire che sono orgoglioso di averli vinti, di aver regalato gioia ai nostri tifosi, di giocare una finale di Champions League storica e vincere un altro trofeo. In campo non vanno però i precedenti, ma Inter e Milan che sono in testa alla classifica e cercheranno di vincere il derby di domani”.

Quattro derby consecutivi vinti sono un record eguagliato per l’Inter: mai è arrivata la quinta vittoria consecutiva. C’è un po’ di timore?

“Timore assolutamente no, abbiamo tanto rispetto per il Milan e siamo consapevoli che tutte e due le squadre in questa settimana non hanno potuto lavorare come nelle prime tre giornate. Dovremo arrivare molto concentrati cercando anche di far recuperare i giocatori: qualcuno ha viaggiato, qualcuno ha fatto 180 minuti. Dovremo portare i giocatori tranquilli domani alle 18”.

Ti puoi ispirare alla Nazionale nel far giocare insieme Barella e Frattesi?

“Sono simili, ma possono giocare tranquillamente insieme. Lo hanno dimostrato con la Nazionale e anche con me in queste prime partite, a gara in corso. Il mio unico pensiero è scegliere per il bene dell’Inter, poi vedremo di volta in volta chi schierare a centrocampo”.

Due anni fa un derby segnò la rimonta Scudetto, l’anno scorso la possibilità di avverare un sogno. Quest’anno cosa può significare?

“Vincere sarebbe un bel messaggio, poi a me non piacciono griglie e pronostici. Fino a tre partite fa si diceva che l’Inter era peggiorata perché aveva perso giocatori importantissimi, poi adesso sembra che l’Inter debba vincere anche l’Europeo nonostante lo giochi l’Italia e non l’Inter”.

È la prima volta da quando sei all’Inter che vinci le prime tre partite. Ora il derby e altri quattro turni non trascendentali. Quanto sarebbe importante fare tanti punti subito e non inseguire come due anni fa o l’anno scorso?

“Chiaramente è l’auspicio, però pensare sulla carta un determinato percorso e guardare gli avversari secondo me non è un bene. Sappiamo che il campionato italiano offre sempre delle insidie, speriamo sempre di avere tutti i giocatori disponibili. Stanno facendo tutti molto bene, sia chi parte dall’inizio sia chi subentra. Ho bisogno di tutti”.

Visti i tanti minuti di recupero che sembrano un piccolo tempo supplementare, vi allenate anche su questo?

“Sì, ne abbiamo parlato nell’ultima riunione con gli arbitri. Noi abbiamo chiesto che per gli interventi al Var sia tutto più veloce, ma è così dappertutto e non solo in Italia”.

La squadra è pronta per la Champions e quindi per il doppio impegno?

“Dobbiamo iniziare questo percorso da 7 partite in 22 giorni. A me basterebbe avere tutta la rosa a disposizione, sappiamo che con tutte queste partite non è facile ma li vedo allenarsi e fanno tutti molto bene. Oggi penso di avere la rosa intera a disposizione e poi domani dovrò fare delle scelte in base alla partita di domani”.

Il Milan, oltre ai singoli, ha cambiato anche modo di giocare: ora adatta il 4-3-3. Cambia qualcosa per voi?

“Prima giocavano con i due mediani, ora è più Krunic che rimane in protezione ma ho rivisto gli stessi principi del Milan: squadra aggressiva, organizzata, ben allenata. Hanno messo più fisicità e sicuramente faranno bene”.

Il Milan è più offensivo: può darvi più problemi o vantaggi?

“Non so prevederlo adesso, so che si affrontano due squadre che stanno bene, giocano un ottimo calcio e hanno vinto meritatamente le prime tre partite. Domani arriveranno sapendo di aver fatto un ottimo avvio di campionato”.

Questa Inter è più forte rispetto all’anno scorso?

“È una domanda che mi hanno già fatto, lo dirà il tempo e lo dirà il campo. Abbiamo cambiato tanti giocatori, cambiare 12-13 giocatori non è mai semplice. Ora stanno partendo solo 2 giocatori nuovi, ne abbiamo persi molti importanti ma la società è stata brava a inserire giovani importanti insieme ad altri più esperti. Si è partiti bene, si sta lavorando bene, ma solo il tempo darà la risposta alla tua domanda”.

Ha dei dubbi di formazione? E le dà fastidio leggere che l’Inter è obbligata a vincere lo Scudetto?

“Non mi dà fastidio, ho fatto una battuta. Non è un problema, è giusto che l’Inter ambisca a fare più partite possibili come l’anno scorso, abbiamo raggiunto il massimo di partite possibili. Speriamo di fare 57 partite, quello è il mio augurio ma questo lo dirà il tempo. Noi siamo all’Inter, siamo qua per vincere trofei e regalare soddisfazioni ai nostri tifosi: lavoriamo per quello ogni giorno. Dubbi di formazione ce ne sono sempre, oggi ancora di più perché ho visto Lautaro solo ieri per mezzora, Sanchez e Cuadrado li vedrò oggi e quindi dovrò cercare di valutare cercando di capire che abbiamo giocatori che hanno giocato anche 180 minuti in nazionale. Oggi faremo la rifinitura, domani mattina il risveglio muscolare e poi sceglierò in funzione della gara di domani”.

Cosa pensa delle dichiarazioni di Frattesi dopo Italia-Ucraina? E quando lo impiegherà insieme a Barella, chi dovrà sacrificarsi di più in fase difensiva?

“Avercene, di problemi così. Nei finali di partita hanno giocato insieme e anche contro l’Al Nassr in Giappone da titolari. Frattesi con me, come con Spalletti, è rimasto a destra e Barella a sinistra. Tutti e due devono saper offendere e difendere, entrambe le fasi devono essere fatte dall’intera squadra”.

Pioli è elogiato perché “sa cambiare”, tu sei elogiato o criticato perché dicono che hai sempre lo stesso modo di giocare. Qual è la forza di un allenatore?

“Fa parte del nostro lavoro. Con Pioli ci conosciamo da tanto tempo, c’è grandissima stima reciproca e ognuno sta facendo la propria strada. Quale sia quella migliore non lo so. Sono orgoglioso di quanto fatto finora all’Inter: i ragazzi hanno fatto due anni benissimo e ora devono continuare così, abbiamo cominciato bene ma la stagione sarà piena di insidie e dovremo lavorare tutti insieme per il bene dell’Inter”.

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